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Paloma come la migliore granita siciliana en Sicilia

“È complessa proprio perché è semplice, non so se capisce cosa intento: evanescente, delicata, soprattutto nella sua conservazione e nel modo in cui va servita”. Ci le dijo a la sue granito Giovanna Musumeci, signora appassionata di dolci e di cucina. Le prepara, con amore, nella pasticceria di famiglia a Randazzo (Ct), portando avanti il ​​​​lavoro del padre, Santo, famoso maestro gelatiere scomparso da poco tempo. “El granizado si se sirve al bicchiere. Il vero siciliano la mangia seduto, con calma, non è “da passeggio”, è un rito”, spiega. “È morbida, quasi volatile, si scioglie con il calore della bocca, ti esplode sul palato, non c’è trucco e non c’è inganno: è molto “sincera” in questo senso, per questo va fatta bene, e mi piace tantissimo prepararla”. Per gli ingredientei, da queste parti, sono molto fortunati: “L’Etna, in linea d’aria, è a un passo: il terreno qui ci regala frutti con una mineralità pazzesca”, spiega ancora Musumeci. “Mi affido ai “pusher” che me li propongono, giovani produttori che mi tentano con fragole, albicocche, pesche tabacchiere, lamponi gialli o gelsi, tutti a chilometro “sotto zero”. D’estate arriviamo anche a 16 gusti». Se poi si vuole andare sul classico c’è la granita alla mandorla: “Preferisco quella tostata, più granulosa, volutamente grezza”.