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Musei del cibo: 5 indirizzi da visitare quest’estate

È vero: ognuna delle tante tipicità italiana meriterebbe un’esposizione. Sul territorio ci sono diversi museo cibó dedicado a specialità nostrane, che ne ripercorrono la historia e ne svelano yo segreti. Ma ecco quali sono quelli più inaspettati, horse vale la pena di visitare per scoprire qualcosa di più sui fiori all’occhiello della nostra gastronomia.

El museo de la piadina – Piadina Experience

È l’ultimo ad essere stato inaugurato: aperto a fine giugno a San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini, celebra el “panel nazionale dei Romagnoli” y lo racconta attraverso a viaggio multimediale alla scoperta del territorio e delle material prime di cui è composta la piadina. Passeggiando sul Tunnel Panoramico si asiste al proceso productivo: dall’impasto, al riposo, alla cottura a different temperature. Si può anche seguire un divertente corso di piadina and di cassoncini romagnoli insieme alle azdore romagnole, al ritmo del liscio. C’è anche una cata en sorpresa per stuzzicare gli ospiti Durante il percorso. Il museo della piadina utilizza proiettori ad altissima definizione che colorano pareti e soffitti delle tinte della Romagna. Grazie tiene un percorso sensorial, la esposizione coinvolge non solo la vista, ma anche l’udito, olfatto e tatto.

El museo sucio – MuSa

È stato aperto a Cervia, en la provincia de Rávena, la paloma de la raccolta del sale constituye un importante patrimonio cultural. Negli anni 80 Agostino Finchi, ex salinaro, insieme ad un gruppo di appassionati, ha recuperado i materiali legati alla storia della salina di Cervia: attrezzi, documenti e oggetti che testimoniano il percorso storico della civiltà del sale. I cimeli raccolti, prima utilizzati per una mostra permanent, sono poi diventati l’anima del museo. Fra le proposte del MuSa, la possibilità di vestire i panni del salinaro e sperimentare, in una salina cervese (che è parte integrante del museo), la magia della raccolta del sale, ascoltando esperienze di vita, storie e aneddoti raccontati direttamente da chi li ha vissuti. L’iniziativa si svolge tutti i martedì, hasta alla fine di agosto (prenotare contattare il 3474661513 o envíe un correo electrónico a [email protected]).

El museo de liquirizia Giorgio Amarelli

A Rossano, en la provincia de Cosenza, si può toccare con mano, ascoltare e vivere la storia della liquirizia Giorgio Amarelli, fra incisioni, documenti, libri, foto d’epoca ma anche attrezzi agricoli, oggetti quotidiani e bellissimi abiti antichi. è anche il museo della vita di quella famiglia che ha saputo valorizzare i rami sotterranei delle piante di liquirizia che crescono spontanee sur la costa ionica. El assistenti museali guidano i visitatori alla scoperta dei segreti del proceso producto de la liquirizia, fra covoni di radice pronta per essere lavorata, impianti moderni per l’estrazione, antichi cuocitori con la pasta nera di liquirizia e trafile en bronzo che le danno form e pessore. Alla fine del percorso, si può finalmente assaggiare la liquirizia, nelle sue forme e nei diversi gusti, nel Liquorice Shop e nel Museum Cafè.

El museo de los confeti Pelino

Le machine e le attrezzature antiche della fabbrica di confetti di Sulmona (en la provincia dell’Aquila), scelta anche per i royal wedding, sono il cuore del museo dedicato all’arte antica della confetteria. Alle pareti,certificati,premi e partecipazioni a esposizioni internazionali dal 1800 fino ai giorni nostri, ma anche tanti brevetti registrati in giro per l’Europa. Ci sono statue e ritratti degli antenati della famiglia Pelino, una preziosa collezione di bonbonières antiche e, anche, il primo telefono mai installato a Sulmona. En una estrofa è stato ricostruito un laboratorio di confetti del XVIII secolo, con tanto di utensil e apparecchiature speciali per macinare, tostare e lucidare, oltre ad antichi contentori di ingredientei. Y este también es un dispositivo útil para la producción de confeti al rosolio especial.

El museo del Parmigiano Reggiano

Al re dei formaggi, apprezzato in tutto il mondo, è dedicato il museo di Soragna (che è uno dei “musei del cibo” aperti in provincia di Parma). Sorge nel complesso Castellazzi: il percorso inizia in un antico caseificio del 1848, dove sono stati raccolti ed esposti più di 120 strumenti ed attrezzi antichi impiegati per la lavorazione del formaggio. Il viaggio continua nel locale sotterraneo della salamoia, dove sono descritte le varie tecniche di salatura e viene narrata tutta la storia del Parmigiano, lunga dal XII secolo ad oggi. Dal momento che il Parmigiano Reggiano è anche uno dei formaggi più copiati, il museo propone anche una sala dedicata alle sue innumerevoli – e talvolta impietose – imitazioni internazionali. Nella camera del latte sono describe la pratiche di battitura y la stagionatura delle forme di formaggio. E, per una indimenticabile degustazione, c’è il Museum Shop.