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Gli spaghetti alla disperata, ovvero la puttanesca coi funghi

La cucina italiana può fregiarsi senza dubbio dei nomi più strambi dati alle proprie ricette. Rientrano nella lista anche gli espaguetis alla dispersata: a primo adatto ai languori di mezzanotte, di origin campana. Ma perfetto anche per i tempi che corrono, dove ci troviamo un po’ tutti a dover risparmiare. La sua storia non ha lasciato trace documentate, così ho chiesto direttamente a allo chef campano Luigi Costigliola dell’Hosteria Bugiarda di Bacoli (Napoli) di darmi delucidazioni su questo piatto.

La historia de los espaguetis alla disperata

Nel propietario ristorante. Luigi Costigliola fa cucina tradizionale con un impianto innovativo, grazie all’esperienza nelle cucine di Le Calandre. Gli spaghetti alla disperata non figurano in menù, encaramado “è un piatto povero che si fa quando non si ha idee o il frigo è quasi vuoto”, spiega.
«Sono conosciuti nella variant classica alla puttanesca o bella donna, ma la difference sta nell’aggiunta di funghi champignon, o quelli che si possono reperire più facilmente. È anche nota con il nome di spaghetto sciuè sciuè, che en napoletano significa letteralmente alla buona. Si chiamano così perché la gente a volte era disperata non sapendo cosa mettere a tavola. Ho fama, cosa mangio? Presenta la dispersión di non avere gli ingredientei giusti? La ricetta si los dados vienen de dal Rione Sanità en Nápoles, ma è nata solamente nel secolo scorso. Questo lo perché ho fatto ricerche in passato per scovare piatti tradizionali e dargli il mio personale tocco di innovazione. Gli spaghetti alla disperata non li ho mai fatti per i miei clienti, ma solo per mia figlia che ama la pasta aglio olio e peperoncino».

Ricetta degli espaguetis alla disperata