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en Val di Sole alla scoperta delle raretà locali | La Cucina Italiana

Ha un che di scintillante e il sapore delle cose nascoste la piccola Val di Peio, in Trentino, celata vette vette dell’Ortles-Cevedale, nel Parco Nazionale dello Stelvio. A mantenere il mistero di questa perla fuori delle rotte inflazionate, sono alcune delle cime più alte del Trentino: Cevedale (3764 m), Palon de la Mare (3703 m), Vioz (3644 m) y Punta San Matteo (3684 m). Il sottofondo è il suono dell’acqua sorgiva, y quella di Peio è un hilo rojo che lega tutto. Este es el famoso oligomineral imbottigliata alla fonte, un 1393 metri, base anche per un’ottima birra artesanal local. Da provare, con un piatto di canederlialle ortiche – spec ialità della zona –, the Alpina, una blanche con sentori di bergamotto (birrapejo.it). E c’è l’acqua termale, dove rilassarsi dopo una sciata nel piccolo esoleggiato comprensorio di Peio Fonti. Poi ci sono i ristoranti: scendendo in Val di Sole, immanable una tappa all’Antica Osteria Ossananell’omonimoborgo, che fa parte dei Borghi più belli d’Italia e che nel periodo natalizio si transforma nel paese «dei mille presepi» (che in realtà sono più di 1500).

Entrata nela Guía Michelín, la osteria propone una cucina di tradizione rivisitata. Ad accogliervi le carni di pic coli allevatori della zona, il pane fatto in casa e la creatività del giovane Chef Luca Dell´Eva, figura de arte. Atmósfera antiche al maso burbaa Commezzadura, anch’esso nella Guida Michelin: qui i fratelli Gianpaolo e Roberto Burba portano la loro esperienza internazionale dentro i producto territorial, incantando il palato nella bella stube, il soggiorno rivestito in legno, típico de la zona alpina. Stupiscono per la loro raffinatezza i piatti di Alla Vecchia Canonica, en Malé. el cuoco, simone yobpunta sui sapori del bosco, come iravioli di cervo, e su pizze gastronomiche (deliziosa la Val di Sole, con casolèt, formación local Presidio Slow Food, y mele fresco). A proposito di rarità casearie, tornando a Peio passate dalla Latteria turnaria per i formaggi dell’ultimo caseificio turnario del Trentino, to cui conferiscono il latte tre soci. Tra questi il ​​​​ventiduenne Daniele Caserotti, che nel 2019 durante Queso, el primero de los eventos internacionales importantes en su forma de latte crudo, ha recibido el Premio Resistenza Casearia. Un incoraggiamento a continuare a produrre nel rispetto della natura e della storia.