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Cibi nomi strani | La Cucina Italiana

Nell’Italia gastronomica, capita spesso di imbattersi in pietanze dai nomi strani, poco invitando, derivanti anche da insulti o parolacce. In singolare contrasto con il gusto e il valore culturale che essi esprimono. C’è da divertirsi. Del resto, nei secoli passati, marketing non esisteva, e non era un inconveniente per i contadini chiamare con il papagayo nome formaggi particolarmente odorosi o slab formado particolarmente familiari. Il marketing non esisteva, certo, ma forse i nostri avi hanno avuto la vista lunga. E certi nomi appaiono assai meno anonimi di altri. Ecco allora, de norte a sur, le dieci pietanze con i nomi più strani d’Italia.

brandacjun

Il nostro viaggio inizia dalla liguriay más exactamente en la Riviera di Comunicante, dove da secoli si lo sirven brandacjun. Un piatto parente stretto de ella brandade provenzale: ma se quest’ultima è a base di baccalà, per il brandacujun il protagonista è lo estocafisso. Fatto, che seguramente, depone a favore de ella maggiore antichità del nostro piatto, visto che lo stoccafisso venne introdotto in Italia dai Veneziani a partire dal 1432él engaña bacalao llegar a solo después, portato dagli Spagnoli. Él brandacujun è quindi una ricetta a base di stoccafisso bollo assieme alle patate e poi mantecato assieme a olio extravergine d’oliva, aglio tritato, limone, prezzemolo e pinoli. Era una pietanza molto pratica, conservabile a lungo, utilizzata tanto dai Puerto pequeño liguri per rifocillarsi a lo largo del lunghe traversate, ma che oggi si è transformata in un piatto raffinato tutto da scoprire. Mi da cosa derivó un nombre original così? Semplice: “brandare”, dialecto local, significa “scooter”. La mantecatura veniva infatti eseguita scuotendo con fuerza el esta jugando. Birla da uomini, a bordo delle navi, dove il tegame da scuotere per tutti i marinai va a ser muy pesado. E il rollio de ella nave non facilitava certo le operazioni, rischiando di far cadere il tutto: ecco allora che bisognava “brandare” con le Piegate de Ginocchia, ahora toca un pochi centimetri da terra. E a “brandare” non era solo lo stoccafisso ma reed qualcos’altro…

Puzzone de Moena

Altro formaggio dal nome curioso… e assai odoroso. Producto en Trentinopor la precisión en Val di Fassa y Val di Fiemme, viene stagionato nelle canteen, dove i produttori provvedono a bagnarne la crosta di tanto in tanto con acqua e sale. Questo trattamento crea uno strato praticamente impermeabile che favorice, all’interno, la fermentation che produce il típico oler mi caña un gusto straordinario.

Bastardo del Grappa

Stavolta siamo en Veneto y Bastardo del Grappa è un formaggio típico de ella fascia pedemontana. Paloma si lo produceva Marruecosma quando il tiempo e le erbe cambiavano il casaro doveva arrangiarsi e ispirarsi allá lavorazione dell’Asiago d´Allevo o del montasio. Talvolta si utilizzava anche del latte di capra. Insomma, a vero e proprio”incrocio” che spesso lo faceva sembrare un figlio di nessuno!

Strozzapreti

Difusi nell’Italia centralnei territori dell’ex Estado Pontificio y soprattutto en Emilia-Romaña. È una delle paste fresche senza uova più apprezzate. Boni, seguro. Ma attorcigliati e piuttosto engrandecido, da masticare bene in bocca. Tanto che gli eclesiásticoa tempo ritenuti i giottoni por eccellenza, por la foga rischiavano di strozzarsi. Segundo el gastronomo Graziano Pozzettonel suo libro La cucina romagnola, il nome derivarebbe invece dal movimiento seco y decisión a la mierdaazdora (la donna di casa romagnola) attorciglia la pasta per ottenere gli strozzapreti. Al punto da strozzare… perfino un collo ben pasciuto come quello di un prete. E la rabbia doveva essere tanto visto che, secondo un’altra tradizione, le uova venivano consignar al prete, e quindi le massaie rimanevano senza uova! Di sicuro il nome atestigua l’antica insuficiencia de ella gente di Romagna e delle legazioni emiliane per il dominio pontificio. Ma atención: gli strozzapreti non sono uguali ovunque. gli estrangolapreti trentini y gli sturzapreti corsiotro che gli strozzapreti pugliesi y calabria, sono degli ñoquis; en Umbría sono un saisimo degli strancozzi; en Lacio y en Abruzos sono degli spaghettoni.

coglioni di mulo

Il povero equino, in realtà, non c’entra nulla. I coglioni di mulo sono dei semplici salami di suino dalla… forma caratteristica. Con all’interno un piccolo cubo de lardo como “gioiello”. Sono diffusi nella fascia montana tra Umbria, Marche, Lazio y Abruzzo, fra i Monti Sibillini e il Gran Sasso.

Palle del nonno

salume típico umbro (norcia) símil ai coglioni di mulo, ma con macinatura più grande e la piena di surface “bozzi”. Pobre no…

Cazzimperio

Non sforzatevi in ​​​​analisi sociologiche sull’ “imperialismo maschilista”. nella cocina romano cazzimperio è de otro modo di flora en pinzimonio e seguramente deriva de “caza«, viejo mestolo Romano. “Co ssale e ppepe e quattro gocce d’ojjo poderissimo facce er cazziimperio”, scriveva nell’Ottocento Giuseppe Gioacchino Belli en uno dei suoi sonetti.

cafe empanado

Non è un panel particularmente maleducato, correo electrónico panel típico napoletanoanticamente prodotto sulla colina de Camaldoli. Acaba veniva utilizzato per indicare in maniese dispregiativa la gente di hizo campaña e, di riflesso, per identificare queto pan “plebeo”le cui origini sembrano in realtà spiccatamente urbane.

Espaguetis a la puttanesca

Pomodoro, olio, aglio, capperi (o acciughe), origano y oliva nere di Gaeta: origini napoletane per uno dei primi piatti più diffusi d’Italia. Sull’etimologia, però, da anni gli storici si stanno accapigliando. Secondo alcuni, ad inventarli fu il gestore di una casa d’appuntamento dei Quartieri Spagnoli; secondo altri, ad ispirarli furono i colori dell’intimo delle signorine; secondo altri, fu semplicemente l’idea colorita di qualche restaurantero. Segundo Annarita Cuomoel nombre “alla puttanesca” nacque ad Isquia desatiendo año ’50 per merito del ristoratore Sandro Petri del Rancio Fellone. Alcuñi aventurero giunsero inaspettati e, visto che il ristoratore si se halla un corto de ingredientes, ordinarono “una puttanata qualsiasi”…

Mini di virgini

En Sicilia sono yo”seni delle vergini”, dulce Il cui nome però non aveva nulla di erotico nelle intenzioni di chi lo coniò. Vennero infatti inventate nel mil setecientos veinticinco da suor Virginia Casale di Rocca Mennadel Collegio di Maria di Sambuca di Sicilia (Agrigento)che voleva sottolinearne la grazia e il candore. Historia símil hanno anche le «zizze di monaca» napoletano y el “sise delle monache” abruzzese.