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Barnaba Fornasetti: tra arte e cuisine nella sua casa di Milano

La cucina è bianca e tempestata di farfalle dipinte come sciamate lì dallo stupefacente giardino su cui affaccia la casa di Barnaba Fornasetti ha Milán: ciliegi, nespoli, albicocchi, alberi di fico si intrecciano a glicini, ortensie, gelsomini, erbe aromatiche, siguiendo un percorso ondivago che fa spazio ad angoli dove leggere, pensare, riposare, ricevere.
Qui, nello stesso quadrato verde davanti alla casa di famiglia dove il padre Piero aveva avviato la sua estampilla deArteBarnaba ama sostare e creare «ispirato dalla fusione fra il verde che cresce selvaggio e la sua modulazione per mano dell’uomo».

È una sorta di tavolozza sperimentale, che ha suggerito a questo artista eclettico il Giardino delle nature possibili, la sua prima collezione di arredi per vivere all’aria aperta presentata la scorsa primavera alla Semana del Diseño de Milán. Ed ecco il verde punteggiato dai colori smaglianti delle sedie in acciaio, con gli schienali ispirati ai capitelli della Roma antica, con il carrello portavivande e il tavolo inciso a raggi secondo gli stilemi fornasettiani che trasformano gli oggetti quotidiani, i piatti, i bicchieri, the ciotole, en opere d’arte. Tutti arredi pronti ad accogliere lo stesso felice andirivieni di persone illustri e comuni che popolava que stesse stanze nella Milano degli anni Cinquanta, quando Piero Fornasetti lì si ritrovava con Alberto Savinio, Giorgio De Chirico, Massimo Campigli, Lucio Fontana, en uno straordinario scambio creativo, politico e letterario. Spesso davanti tiene un casalingo “risott giald”, il risotto giallo milanese. Oggi tutto è cambiato e nulla è cambiato: dal modello di creatività fuori da ogni corrente artistica, alle cene, ai concerti, agli incontri letterari che come allora avvengono a tavola e alla tavola sono ispirati. «Ogni mio invito è collegato a una apparecchiatura particolare. Il candelabro con una testa femminile che ho concepito di recente come centrotavola può rivelarsi, come dicono gli inglesi, un conversation piece, cioè uno spunto attorno a cui “accendere” scambi di idee”. Tanto che a preparare le cene che ogni sabato animano la casa, c’è un cuoco per caso.

Hugh Findletar es giamaican, apasionado de la botánica, fotógrafo de arte, creador de una colección original de esculturas intitolata vetro Flowerheadz. Fornasetti lo ha contrato vent’anni fa e «appena ho scoperto che aveva doti culinarie da chef, l’ho assoldato».
Per gli ospiti, che siano di passaggio, come il Premio Nobel Orhan Pamuk, o amici abituali con cui dialogare di poesia o fare musica (“Ho in mente di creare il Ceramic Club”), Hugh è anche uno straordinario artista. Al suono della musica reggae a massimo volumen, crea piatti italiani con un twist giamaicano o giamaicani con un twist italiano. Da ogni viaggio torna con le spezie locali: paprica affumicata, currypimienta e la scienza dei condimenti appres dalla bisnonna. Nada di complicado. Perché la formula dell’arte del ricevere di Barnaba Fornasetti è (aparentemente) semplice: «Buen cibo, natural. Un buen vino. Me commensali bien surtido. Una musica di sottofondo«. Por ejemplo? “Gli langostinos al curry de Hugh. Vecchi amici più un paio di nuove conoscenze. La Musica sull’acqua di Händel, eseguita da Silete Venti!, i miei interpreti prediletti”.

La orata «imbécil» de Hugh Findletar

“Jerk vuol dire stravagante, posado en cucina seguo l’estro. La inspiración inizia dal mercato. Espesso dal pesce che preparo con la mia tavolozza di spezie. Ecola: 1 cucchiaio di cipolla
in polvere e uno di aglio. Di ciascuna spezia calcolo: 2 cucchiaini di pepe di Cayenna, pepe nero, timo secco, zucchero, sale; 1 cucchiaino di pepe di Giamaica, paprica, prezzemolo secco; 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano, noce moscata, cannella, scaglie di peperoncino macinati; 1/4 di cucchiaino di cumino macinato. Per un’orata di tre chili circa, mescolo e pesto queste spezie. Sfiletto il pesce, elimino la lisca centrale, sui lati internal lo acarezzo con questo mix. Lo ricompongo, ungo la parte esterna con poco aceite. Lo cuocio en forno a 200 °C por 20 minuti. Ottimo anche per pollo o carne. A parte preparo il riso al vapore mettendo un rametto di aneto fresco nell’acqua che bolle».