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Raffaella Carrà, la gioia della buona tavola (oltre la dieta)

Erano 10.944. Per chi se lo stesse ancora chiedendo, era questo il numero esatto dei fagioli contenti nell’ampolla di Rafaella Carra nel programa tv leggenda “pronto rafaella”, il gioco telefonico che ha fatto impazzire un popolo intero fra il 1983 e il 1985. Il programma è stato un campione d’ascolti, antessignano dei programmi di alleggerimento della fascia di mezzogiorno in Rai. Partiamo da qui, un piccolo omaggio evergreen per ricordare the great artista scomparsa il 5 luglio 2021, che il 18 junio avrebbe compilado 80 años. indimentable

Raffaella Carrà, dall’ombelico a tortellino ai fagioli

D’altra parte, quasi tutto quello che ha fatto in television Rafaella Carra, al secolo Raffaella Maria Roberta Pelloni, è stato praticamente una prima volta. Come l’ombelico scoperto, anno 1971, balletto del “Tuca Tuca”: great levata di scudi del Vaticano e dei benpensanti nazionali. Ma la popolarità della Carrà fue perfino più forte, una Rosa Parks nostrana en lentejuelas. Per la cronaca, su esplicita richiesta della mamma, quello della Raffaella era l’ombelico perfetto. La leyenda narraba che all’ostetrica che l’aveva aiutata a partorire, la signora Dellutri in Pelloni aveva chiesto esplicitamente: “el faccia a bell’ombelico, che sembri a tortellino”.

Raffaella Carrà y Romolo Siena negli studi televisivi di Canzonissima (Getty Images).

Portafolio Mondadori

Raffaella Carrà a tavola (ea dieta)

E a proposito di tortellini (con moderazione), le gioie della cucina emiliana non potevano certo mancare sulla tavola di Rafaella Carra, nacido en Bolonia, all’ombra delle due Torri, nel 1943, en piena Seconda Guerra Mondiale. Orgogliosamente emiliana, con papà romagnolo e mamma siciliana, Raffaella affermava senza pudore di essere una buona forchetta, anche se per tutta la vita aveva combattuto con la bilancia per keepe il suo tortellino (ops, omblelico) perfetto.

“Sono emiliana, amo la buona tavola e un bel pranzo con gli amici è un momento di festa al quale non so e non voglio rinunciare”, affermava a chiare lettere nel libro “Ricette de Raffaella Carrà”, publicado en Mondadori nel 1991. Una chicca per collezionisti ormai quasi introvabile, che compree duecento ricette scritte con la collaborazione delle cuoche di famiglia, Miriam e Luigina.