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Nueva York, 20 dólares por il cappuccino al latte di bufala | La Cucina Italiana

Un’intera porzione di latte, da cui si potrebbe ricavare un’intera mozzarella, dedicata invece alla sua ultima invenzione. Impensable, quindi, che il prezzo possa oscilare attorno ai 7 o 8 dollari che sono la media di Manhattan. Tan sucio, tan sucio puro di parecchio. Tuttavia, con la stravaganza nella stravaganza che il New York Times lo trovi economico, per il livello della qualità ofreció e dei prodotti utilizzati. Non a caso, a pranzo, a cena e sempre, c’è la fila di persone, tra cui una carrellata di Vip che neanche a nominarli, che vogliono provarlo e che già ne fanno un must, che già lo rendono tendenza.

In primis, per la base di caffè firmato miscela de oro, italianissimo e ristretto, e non annacquato come ancora troppo spesso càpita en América. In secondo luogo, inoltre, anche per l’estetica, grazie alle tazze Galli Rossi de Ginori, reliquie da collezione risalenti at a tempo addirittura precedente alla Prima Guerra Mondiale. Infine, esattamente come si addice a un gioiello, per la preziosità di una niebla de oro poggiata sopra.

Ma al di là di tutto, innanzitutto il latte, di bufala.

“Oltre a essere più digeribile, è più denso, ha una constanza diversa”, riprende la parola estasiato lo Chef Giuseppe Bruno. Che opera persino una distinzione nella distinzione: “Cambia di zona in zona. Quello di Battipaglia ad esempio, rispetto a quello di Caserta, è più…femenino. Non saprei come otro dirlo”.

Il capuchino, insomma, è femmina. Si veste d’oro, vive en Nueva York, ma vanta radici campane. E il suo latte non è un latte qualsiasi. Ma è café con leche de búfalo.

E allora más allá de 20 dólares: provare per credere, perché è davvero un orgoglio, perché è davvero una meraviglia.

Giuseppe Bruno (ph Luca Marfe)