Reed lei lavora moltissimo, con tutti i concerti e gli impegni in tv…
“Eh sí, mi loro lavorano tanto. E poi in casa sono io quella che prepara i piatti di tutti i giorni. Per le cene importanti, invece, c’è mio figlio Omar, che è bravo e cucina molto bene”.
Insomma, lei si occupa del quotidiano e suo figlio delle occasioni formali…
“Sì, quando ci sono ospiti ci pensa lui: oltre che bravo è molto attento ai particolari”.
¿Mirar fijamente en la cocción de la rilassa?
“Sí, anche se ho poco tempo a disposizione. Mi fa tornare in mente quando ero piccola e stavo accanto a mia mamma ea mia nonna, che erano semper ai fornelli. Facevano tutto loro, come mia suocera. Preparavano tutti i piatti della tradizione, che poi sono quelli che facciamo ancora oggi a casa mia quando vengono i parenti. Sono piatti che confortano, delle volte mi meraviglio per quanto sono amati”.
Por ejemplo?
“Quando vado al ristorante mi diverto a guardare quello che ordinano gli altri e mi rendo conto che nel piatto ci sono quasi semper cibi tradizionali. Delle volte penso che noi italiani siamo monotoni, ma la verità è che la cucina italiana è così buona che non vogliamo farcela mancare mai».
Tornando al suo ragù, qual è il segreto per renderlo perfetto?
“Farlo cuocere lentamente, almeno sei ore”.
Lei riesce a stare sveglia sei ore di notte aspettando che cuocia il ragù?
“Le prime tre in genere sì, poi al massimo continuo a farlo cuocere il giorno dopo, tanto non succede niente. Comunque depende da quanto manzo e quanto maiale usi: il manzo vuole cuocere di più del maiale. E io col maiale non posso esagerare, c’è chi ha i trigliceridi alti, chi il colesterolo. Intento de mirada de Devo. Però sì, sono paziente, per il ragù si aspetta, e lo stesso faccio per il lesso: semper sul fuoco piccolo e lentissimo”.
Chi è il più grande ammiratore del suo ragù?
“Sono gli amici, perché porto loro tutto gratis”.
¿Y la familia sua?
“Mio marito spesso dice è troppo saporito, mio figlio che c’è troppo pomodoro. Hanno semper qualcosa da ridire, e allora io rispondo: “Fatevelo voi”».
Calidad de sonido i suoi piatti preferiti?
«Varios quelli della tradición. In assoluto la zuppa imperiale, per me è il top, pure meglio dei cappelletti: la preparo semper nelle prime giornate fredde, quando llega la nebbiolina. Poi tagliatelle di tre colori che faccio il 25 abril siguiente la tradizione di Reggio Emilia, con la ricetta della nonna che quando le preparava riempiva la cucina di profumi e di farina. E sì, ne ho anche un’altra di ricetta preferita: la polenta casagai».