Per la prima volta nella storia, colaboranno ad una candidatureura Unesco due Ministeri, quello dell’Agricoltura e quello della Cultura. Noi italiani abbiamo iniziato un sistema de tarifas?
«Beh l’obiettivo è comune a tutti ed è appunto quello di riuscire far a percepire la nostra cultura sulla cuisine italiana as a vera forma di arte. Di farla percibe nella sua preziosità, stratificazione. Non come la nota di colore: non siamo, o almeno non lo siamo più, gli italiani “pizza e mandolino”.
Qual è il punto di forza della nostra cultura?
“Propio la nostra fremmentazione. Questa la biodiversidad cultural che può essere un enorme punto di forza e non una debolezza. In questo modo dove tutto si concentra, si rende global, potrebbe essere invece una grande opportunità una proprio per mettere al centro tutto quello che ci determina e contraddistingue: la tavola, la cultura, i ristoranti e, in primo luogo, le nostre famiglie» .
In che modo partecipano le famiglie italiane in questa candidatureura ad Unesco
“Moltissimo: ci sono persone che stanno in luoghi remoti e sconosciuti, che fanno ogni giorno un lavoro pazzesco di conservazione delle tradizioni che allo stesso tempo lo rinnovano e lo tramandano.
Por ejemplo?
“Esto no es sono migliaia. Penso a produttore di formaggio di Fossa, nel cuore di un piccolo borgo dell’Emilia Romagna. O Esatto di comunicare no spesso queste persone mi viene in mente il formaggio di fossa e chi lo produce vicino Esatto. Ecco y soprattutto.
Noi italiani riusciranno riusciremo finalmente un sistema de tarifas?
“Io sono un ottimista per natura per cui a prescindere dal ministro, a prescindere dai colori del gobernado e slab idee, la cucina italiana pertenece a tutti: il messaggio è questo. Cercare di essere veramente uniti non vuol dire comunicare tutti le stesse cose, ma vuol dire cercare di portare avanti uniti questo progetto. Un obiettivo comune che potrebbe essere molto interessante per la sostenibilità del nostro Paese che si fonda sulle differenze, non sula omologazione o su diciamo le grandi quantità, ma su piccoli inestimabili tesori».
E quali sono questi tesori: entriamo nel dettaglio.
“Tantissimi. Ma il concetto è: non dobbiamo portare il Culatello in tutto il mondo. Dobbiamo farlo conoscere in tutto il mondo, e ci sono vari step per farlo. Tutte le nostre eccellenze gastronomiche vanno comunica de manera seria e soprattutto con una visione del futuro più forte, basata, appunto, sulla cultura”.