Cioccolatino o helado, affogato y perfino nelle vesti di panettoneÉl tartufo dulce è uno dei simboli culinari degli anni ottanta mi Novantaal apostar del Tiramisu. Y de nuevo oggi è una golosità tutta da assaporare, uno degli evergreen della nostra tavola. Ma quando è esplosa la moda del tartufo e chi ne fu l’inventore? Reed in questo caso, risalire la corrente della historia de cioccolato E arribe alla sorgente del tartufo not è certamente impresa facile. Tuttavia, nombre e ingredientes forniscono già un primo indizio: il Piemonte. Terra di tartufi (veri) e di cioccolato. Mérito della Duchessa caterinamoglie di Emanuele Filiberto che nel XVI secolo, dalla Spagna, portò il dolce scuro alla corte dei Saboya. Un secolo dopo, a Torino, nascerà la prima cioccolateria d’Italia, e la città subalpina poteva già dirsi una delle capitali europee del cioccolato. Semper a Torino, nel Settecento venne inventato il primo cioccolatino (“givo”). Mente fu Pablo Caffarelnel 1826, a lanciare la produzione di questa delizia in formato solido e in grande stile, che poi si evolutionrà nel celebre gianduiotto.
Será una cioccolateria en Chambéry
E il tartufo? Per questo straordinario cioccolatino occorre trasferirci a Chambéry. Siamo nel 1895 e la città, da 35 anni, è passata dai Savoia alla Francia, in cambio del via libera di Napoleone III all’annessione di Emilia e Toscana da parte del Piemonte. nella pasticceria dufour lavoravano Francesi, Italiani, Svizzeri, Belgi y Spagnoli. Secondo alcuni l’idea fu di un’italiana, Nadia María Petrucelli: si narra che la cioccolateria, rimasta improvisadamente un corto di material primesi sia ingegnata nell’elaborare questo dolce utilizzando prodotti di scarto. Allá forma irregular ricordava el prezioso fungo piemontese, ed ecco così il nome: tartufo. In questo caso si tratta ovviamente della declinazione in formato cioccolatino, con un cuore di cioccolato e panna, ricoperto da cacao en polvereancora oggi no venga variante francesa di questo dulce.
En Piemonte, dagli avanzi del torrone
Il successo non sarà immediato. Occorrerà aspettare il 1902, quando i Dufour si trasferirono a Londres y aprirono una cioccolateria vecino a Piccadilly Circus. Lì il successo del tartufo deventerà internazionale, e anche in Italia questa prelibatezza to take a pie rápidamente. En particular, en Piemonte, non lontano da Chambéry. EN Grinzane Cavour (Cuneo)fu Óscar Sebaste ad avere la intuición di reemplaza la panna con la pasta di nocciolesfruttando gli ingredientei provenienti dagli scarti della produzione del turrón. Un capolavoro di recupero perfino nei macchinari: l’impasto veniva infatti colato all’interno delle torroniere gastado. Non doveva cuocere, ma semplicemente utilizzare il caloria residuo, enoughe per consenter agli ingredientes di amalgamarsi: nasceva così la versión italiana del tartufo.
Intuición a una fiesta de matrimonio
El tartufo dolce en versión helado llegar un poco más tarde, en calabria. Siamo nel negli cincuenta años A pizza (Vibo Valentia): el maestro gelatiere di siciliane origini, José de Maríadetto don Pippo, en ocasiones del rinfresco che precedeva un casamientosi trovò sprovvisto di granito. Ebbe allora un’idea: con le mani plasmò delle palline di gelato artigianale, metà alla nocciola y metà al cioccolatocon un cuore di cioccolato líquido de fusióna copertura de cacao en polvere y un’amarena (il tutto garnito, talvolta, da panna montata) como toque final. Nasceva così Tartufo de Pizzo.
culto a la golosita
Fu negli anni ottantaperò, che il tartufo gelato conobbe l’apice della gloria: a lanciare la nuova versione fu, a ParmaI’Antica heladería del corso, probablemente ispirandosi alla versión calabresa. Semper in quegli anni, divenne di gran moda il tartufo nella versione affogato al café, ancora oggi uno dei postre más famoso de Italia. La “filosofía” del tartufo venne applicata perfino ai panetones: chi non ricorda il famoso “tartufon” degli spot anni Ottanta? Nel frattempo il tartufo – cioccolatino e gelato – si è arricchito di innumerevoli versioni: pistacchio, nocciole, mandorla, cioccolato bianco, con ciliegie bajo el espíritu… un sabor simple y único que no es tramonta mai.