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Spritzerie: locali dove lo spritz è il protagonista

bajo Rociar è in assoluto el aperitivo più vendto nel nostro paese, de norte a sur, e oramai non ci ricordiamo neppure come pit prima che il cocktail tipico Veneto invadesse l’Italia intera. Oramai spritz es otra cosa que di dolcevita nel mondo y si comincia a parlare di una vera e propria spritz economy che nel 2019 ha toccato i 4.3 miliardi di euro («Sole24Ore») solo nel nostro Paese.

Lo spritz è andato fue conquistado oltre confine approdando a Nueva York, ed è lì che ha scalzato il rosé negli aperitivi della Grande Mela. En Francia, invece, per stima e un po’ per invidia, ha espirato la versione-copia a base di vino frizzante dall’Argentina e licore di arance Valencia: lo Chandon Garden Spritz. Fieri dell’originale e senza temere rivali, en Italia navighiamo a tutta velocità dando vita alla startup Sprizzer per dosarlo alla spina, già miscelato, and al franchising Spritzzeria per raggiungere capillarmente ogni angolo del Bel Paese.

Spritz mania: dai 2€ allo stellato

Lo spritz united intere generazioni, e non solo perché il costo è contentto (solitariamente, ma occhio al rincaro in arrivo): parte dai 2,5€ se bianco nel Veneto, mai sotto i 4 rigurosamente con fetta d’arancia in Emilia, fino a 15€ con vistas al Duomo de Milán. Lo spritz dà il via al pranzo stellato al D’O di Oldani (Cornaredo, due stelle Michelin), si sorseggia sui tetti della capital quando cala il sole e si assapora, come se pit il più buono di sempre, da neolaureato all’Inge Bar de Ferrara. La varietà è tale che sono nati persino dei locali specializzati, quelli che vanno a tutto spritz, che lo vendono economico e fanno la fortuna dell’universitario squattrinato, o che lo servono d’autore in location da urlo. Venezia permaneció fedele ai suoi bacari, mentre Milano modaiola si stacca dal trend del gin e omaggia lo spritz con un locale totalmente dedicado.

¿Aperol, Select o Campari?

La IBA (International Bartenders’ Association) ha incluido las bebidas New Era en 2011, pero la Mixology Academy no tiene un Master ad hoc. Proprio perché gli ingredientes sono pochi: vino bianco, bitter e soda, devono essere di buona qualità e ben miscelati. I bartender si spingono a cercare varianti fantasiose oppure riscoprono antichi licori e amari, di nicchia e locali (come il Centino o il Meletti). Ci sono però le dovute differenze: a Venezia il vino è fermente y si usa rigurosamente il Select, a Treviso si se sirve en garrafa unendolo all’Aperol o al Campari. En Udine è d’obbligo usare il Tocai friulano e una buccia di limone, en Trieste lo spritz è ancora quello austro-ungarico: vino e acqua gassata. Nada de chiamiamolo banal.