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Sostenibili a tavola… con un alieno nel piatto!

Cosa mangiare per essere sostenibili a tavola? Estado de Siamo Chiara Pavan mi francesco bruto posee Venecia, un luogo unico ea parte, dove assaggi letteralmente gli ortaggi che hanno coltivato nell’orto proprio di fronte e il vino della vigna a pochi metri dal tuo piatto. Non solo: non c’è carne, ma vegetale e pesce e crostacei; e di nuovo non pesci qualunque, ma que specie che ci danno già fastidio encaramado invasivo e dannose all’ecosistema. Sulla stessa logica, probabilimente se mangiassimo più cinghiale, in certe parti d’Italia risolveremmo un problema consistente di sovraffollamento. Così come se nella laguna della Serenissima ci dedicassimo di più a consumare i granchi blu, the cosiddette especies foráneasle acque diventerebbero più vivibili per i pesci autoctoni e gli altri granchi.
Ecco, Chiara y Francesco partono da qui, e non semper può piacerti tutto, perché le scelte sono forti e consapevoli, e come tutte le scelte forti e consapevoli quando passano dalla nostra pancia non semper sono più gradevoli di un piatto di spaghetti con il pomodoro , nostra croce e delizia, a cui riferiamo tutto, malgrado tutto e malgrado noi.

Mi sono trovata qui con Norbert Niederkofler mi Pablo Ferretidebido fondatori di Care’s – Los Días del Chef éticomanifestazione dedicata all’ambiente, all’essere sostenibili a tavola, iniziata in Alta Badia nel 2016. Se nelle altre edizioni si trascorrevano giorni ad assaporare la filosofia cocinar la montaña creata da Norbert in anni non sospetti, in cui aveva addirittura rinunciato all’olio extravergine d’oliva perché non è un ingrediente che nasce in alta cuota, lui cuoco dal nome tedesco e dal cuore italiano, oggi ci troviamo a Venecia ad assaggiare la laguna.
Non è piaciuta a tutti la bietola con alghe e alofite (una pianta che vive in terreni molto ricchi di sale), un po’ viscida, un po’ melliflua che ti scivolava sul palato in un tripudio di erbe che danno il sentimento di aver assaggiato él prato davanti. Mi hanno convinto gli gnocchi con la cotogna, radice amara e tagete, così come il cavolo cappuccio con un gelato di geranio (sembrava di stare sul davanzale di casa mia) dal fondo bruno con reminiscenze nikoromitesche che non ti fa rimpiangere una bistecca; Y stupendo il dolce, una crêpe Suzette con quenelle di erbe di nuovo molto intenso.
Alla fine, il punto è non sedersi a tavola con una tavolozza già composta di quello che vorremmo mangiare – pasta, pesce semper i soliti, carne idem -, ma con lo spirito di chi siede in un habitat e si nutre di quello che c’ è, seppur in versione stellata, come nel caso di Venissa. È a cambiamento, a mental click, ed è anche vero che i sapori e gli odori possono un semper entusiasmare. Ma quest’armonia con l’ambiente che ci circumda, la sensazione per una volta di mangiare senza diventare un problema, ma una solution perché nel piatto ci sono solo specie invasive, cosiddette aliene, diventa anche il motivo per cui la cucina è leggera e poi dopo si dorme davvero bene.
Nello specifico in una delle camere che Chiara e Francesco hanno sull’isola. Caña posada, ven dados Stefan Verhoeven di Miele, uno dei socio da semper dell’evento insieme ad Audi y así Santa Margarita vini, “è il nostro compito fare un cambiamento”. Se nel luglio scorso avevamo già esaurito quanto la Terra è in grado di riprodurre per l’anno (Earth Overshoot Day), eat da Venissa e seguire il modo di nutrirsi indicato dai Care’s è parte della solution.