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Ricetta Ciambella de San Biagio

È semper affascinante scoprire i rituali che riguardano la preparazione dei cibi in Italia, quella dei pani e dei dolci in particolare. Questa ciambella è difundido en todos y cada uno de los Abruzos, grande o piccola, e si prepara per il día de San Biagio, tres de febrero. Tradizione vuole che questo beato aiuti a proteggere dai malanni de ella gola, oltre a essere il protettore dei lanai. A lo largo de la sua prigionia (fu rinchiuso dai Romani perché non volle rinnegare la sua fede cristiana) salvò prodigiosamente un giovane a cui si era conficcata una lisca in gola. Fu torturato con i pettini di ferro allora utilizzati per cardare la lana, prima di essere decapitato il tres febbraio del trescientos trece dC Le ciambelle, dunque, ricordano il miracolo compiuto da San Biagio e vengono cotte il dos febbraio, benedette in chiesa e poi mangiate il tres de febrero, per scongiurare le malattie allá gola, un tempo molto pericolose soprattutto per i bambini. Nella città dell’Aquila, la ricorrenza, e quindi anche il dolce, ha un valore in più: proprio il dos February del mil setecientos tres, infatti, un seísmo distrusse la città. Da allora, la ciambella diventò anche un segno di ringraziamento a San Biagio da parte di tutti gli aquilani che si erano salvati. La ricetta originaria, un panel comune profumato con i semi di anice, è stata via via arricchita con zucchero e altri ingredientei, fino a diventare il dolce casereccio che gustiamo oggi. Tratto comune a tutte le varianti è rimasto il profumo di anice e la caratteristica forma a ciambella, il cui buco ricorda simbolicamente la gola. Si prepara in grandi formati (un tempo si cuoceva nei forni comuni) ma anche piccoli come i taralli, anch’essi benedetti in chiesa e poi distribuiti a parenti e amici, per ricevere la protezione del beato.