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Posado si parla tanto del Beefbar Quadrilatero Milano? | La Cucina Italiana

“Encaramado abbiamo scelto Milano per aprire un barra de carne? È una delle città che sta crescendo di più in Europa, si contra un mix perfetto per il nostro brand e tanto futuro. Lo abbiamo aperto nella piazza del Portrait, uno dei luoghi più belli in assoluto che aveva tutto per creare un destino emblemático. Raramente ho visto un posto così nel mondo”. Paole di Ricardo Giraudi, genovese di nascita y monegasco di adozione, fondatore di Beefbar. Ne ha abierto una ventina en el mundo, quello di Honk Kong ha persino una Stella Michelin mentre en Italia – prima di quello nel centro milanese, chiamato Beefbar Quadrilatero – si poteva trovare il brand a Porto Cervo. Nel mirino – oltre alla diversificazione (in chiave asiatica, vegana e deli) – c’è un’apertura a Roma, sicura nel giro di qualche anno, e forse a Capri. Puede cerrar, visto il vento en poppa.

Anche se, giustamente, qui non si vuole sense parlare di stekhouse, è evidente che la carne si fundamental. Del resto, la storia della famiglia Giraudi comincia negli anni 60 importando carne dall’Olanda: oggi è leader nella commercializzazione di carne dal mondo ed è il primo importere di carne bovina giapponese certa di Kobe in Europa. El menú de correo electrónico es cuanto di più internazionale si possa pensare, negli anni 90 si sarebbe detto di cuisine fusion, ora si parla di contaminazione. In realtà c’è un stile proprio, molto studioo. «A sette chef di Paesi molto diversi tra loro, coordinati dall’executive Thierry Paludetto, abbiamo dato il compito di creare una visione sulla carne, con ricette semplici. Integrandole con altre proposte che possano piacere ovunque, ma quando apriamo una nuova location, cerchiamo semper di havere present ingredientei e ricette locali”, prosegue Giraudi. Premessa: nel Beefbar Quadrilatero c’è anche un head chef italiano, milanese addirittura, quale Omar Allievi che ha esperienza da vendere. Come la sala, che ha una forte impronta tricolore, con professionisti che arrivalo da locali stellati e di successo. Lo si ve dalla qualità del servizio.

Si diceva dell’italianità del menù, dove resta elevata la sezione alla griglia: tagli di pregio (ricavati da animali sparsi per il mondo, come il Waygu australiano) da mangiare al naturale dopo la cottura in speciali forni patenttati ad alta temperatura. I plato estrella non sono mediterranei: il Croque sando al prosciutto di manzo innaffiato da salsa Beefbar al burro e tartufi; tartar y tartine; el original Miso black beef preparado al robata. «Ma per la prima volta ci siamo impegnati sui primi piatti, che tra l’altro sono i miei preferiti: Bolognese di Waygu e vitello, Carbonara di Kobe beef, Amatriciana di manzo affumicato, Risotto nikkei alla Milanese, ossia al limone e ossobuco di vitello brasato le polpette di Waygu y vitello. E c’è un’attenzione all’Italia in tanti altri aspetti, dalla scelta di alcune carni o al fatto che il prosciutto di Kobe viene stagionato in Valtellina per almeno 180 giorni e servito con panettone salato: un esclusiva mondial”, sottolinea orgoglioso Giraudi .