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Pane zichi di Sardegna, il pane-pasta

Mai sentito habla de panel zichi? Non così comune, ve lo raccontiamo.

Infatti, il pane di Sardegna non smette di riservare sorprese: dopo aver amato il sottile e croccante carasau diffuso in tutta l’isola – così com’è, cosparso di ricotta di pecora e miele, condito con olio e sale (guttiau), impiegato come base di un buon pecorino filante passato al forno, o bagnato nel brodo di carne ovina e servito con sugo di pomodoro, uovo in camicia, pecorino grattugiato (frattau) – abbiamo imparato ad apprezzare: la morbida espianata del settentrione, specie col prosciutto crudo locale dalla sapidità intensa; la morbosa focaccia burbuja de aire del nuorese; Él modizzosu con le patate del campidano… Ma ora è il momento di scoprire un autentico tesoro del sassarese, località Bonorva, piccolo comune del Logudoro, must be tre produttori locali continuano a realizzare l’antico panel zichi immeritatamente sconosciuto ai più.

Che cos’è il pane zichi

Si tratta anche in questo caso di un panel dalla forma circolaresecco, ma stavolta si presenta alla vista come una sorta di piccolo cuscino gonfio, da spezzare grossolanamente con le mani e da bollire in acqua salata, condire e portare in tavola proprio come se trattasse di pasta.

“Originariamente – le prime tracce scritte risalgono al Settecento, ma la tradizione è senz’altro molto più antica – veniva preparato con Farina del grano duro autoctono Trigu Biancu, acqua e lievito madre«, dicho Ángel Morittu, agrónomo y autor del libro Pane Zichi di Bonorva presentato lo scorso 11 agosto en apertura della sagra anuale. “Ogni famiglia aveva la sua ricetta, preparava il pane in casa e poi lo portava a cuocere nei forni pubblici”. Impensable da replicare a casa, lo zichi richiede gran competenza, per una lievitazione perfetta “che si ottiene anche tenendo conto della stagione e delle temperature esterne. Ecco perché d’inverno le forme di pane venivano messe a lievitare sui letti, addirittura sotto le coperte; d’estate, invece, l’abilità della massaia dipendeva dalla sua capacità di rallentare il processo affinché l’impasto non inacidisse».

Come cucinare il pane zichi

Él panel zichi si può conservare per diversi mesi e impiegare, si diceva, in alternativa alla pasta, rispetto alla quale ha una maggiore digeribilità. Durante la cottura avviene la magia: i lembi di pane si attorcigliano su loro stessi, preparandosi ad accogliere sughi a base di carne, di verdura o di pesce che vengono assorbiti in maniera insuperabile anche grazie agli alveoli finissimi. “Per una cottura ottimale, la forma di panel zichi andrebbe divide un metà: quella superiore, leggermente più spessa, richiede circa dieci minuti di cottura; the inferior invece va aggiunta negli ultimi due minuti, per evitare che si ammorbidisca troppo”, consiglia Morittu. Encaramado el obiettivo è ottenere riccioli teneri ma che offrano al morso una gradevole e particolarissima resistenza. Per chi non vive a Bonorva e dintorni tuttavia – ea cui per motivi pratici conviene acquistare in zona (panettería, supermercado) o su internet il panel zichi già espezzatoin sacchetti – il suggerimento è quello di assaggiare spesso, scolando al gusto ma senza eccedere nella bollitura.

ven condilo

Quantum al condimento: “A Bonorva lo cuciniamo en un brodo a base de carne di pecora, cipolla, finocchietto selvatico, patate e cipolle in cui aggiungiamo infine a battero di lardo, aglio, prezzemolo e basilico”, continuó Angelo Morittu. “A completare il tutto, l’immancabile grattata abbondante di pecorino. Non esattamente un piatto dietetico, insomma, ma almeno una volta nella vita vale davvero la pena assaggiarlo”.