Saltar al contenido

Mr. Rain, rap y cocina: entrevista ai fornelli

È stato un giorno speciale negli studi di La Cucina Italiana: ai fornelli per noi Señor lluvia, rapero y músico, ha cucinato raccontandoci le sue esperienze e la sua storia di vocalista. Trovate la sua ricetta, il “Polpo, patate, olive e pomodorini secchi”, sul numero in edicola. di seguito la entrevista con il suo racconto.

Tra música y cocina

Mattia Balardi, questo il vero nome di Señor lluvia, mi sembra un ragazzo molto riflessivo. Forse sarò stata sugerenciaata dalla storia dietro il suo nome d’arte (scelto perché scrive le sue canzoni solo nei giorni di pioggia), y te has calmado. Decido di iniziare l’intervista de pronto con una domanda tosta:

¿C’è un rapporto tra música e cucina?
«Probablemente. Essendo anche la cucina un’arte, sono connesse in quanto arti. Inoltre, creyó que ascoltando música A lo largo de una degustación, per esempio, possa percepire il sapore in un modo diverso, música e cucina sono legate anche sensorialmente. E soprattutto, ovvio, c’è il processo creativo: in questo sono accomunate.”

Señor lluvia ai fornelli

¿Cocina da quanto?
“Ci provo, da cinco-seis anni”.

Come hai cominciato, che cosa ti ha spinto a iniziare?
“¡La sopravvivenza! (camino, ndr).

Come hai imparato?
“En internet: mi sono informato. Non son un enorme cuoco, eh, so fare cose molto semplici. Prima amavo molto cucinare la meat, e mi ero concentrado a imparare tecniche per cuocerla. Ora che, per scelta sia etica che di salute, non la mangio più, sto affinando nuove capacità, come con questo polpo (la ricetta sul numero di febbraio de La Cucina Italiana) o con le tante alternativo allá carne che oggi sono disponibili sul mercato . Provo tutto!”

Hai predisposizione, però: usi molto bene le mani in cucina (Mattia ha cotto il polpo perfettamente e, soprattutto, ha tritato il prezzemolo come un professionista anche se, ha confessato, non lo aveva mai fatto prima). Qual è il tuo piatto preferito?
“Semplicissimo… la pizza. Me chifla la pizza, come itei veintiseis ore al giorno. Mi magari anche un risotto allo zafferano.»

Su un’isola, puoi portare solo tres ingredientes, che cosa scegli?
“Olio sicuramente, zucchine, perché le amo, e salmone.”

L’alimentazione è anche esencial per i cantanti: mangi prima di un’esibizione?
“Si mi no molto. Pasta, magari, qualcosa di energetico my contentto. Spesso faccio uno spuntino molto prima dell’esibizione, e poi ceno dopo.»

Sr. Lluvia cantando

Quali sono stati i tuoi primi passi nella música?
“Ero super fan di Eminem e volevo provare a fare anche io quello che faceva lui. Ho pubblicato un mio primo mix tape, che ha riscosso un reservado acontencimiento tra i miei amici. Questo mi ha dato la spinta.”

Prima de ella música che cosa facevi?
“Perito informatica a scuola.”

Dopo il primo mix tape, come hai continuato?
“Sempre sperimentando e cercando di esprimermi al meglio. A un certo punto, non trovando più strumentali su cui esprimermi, ho deciso di produrmele io: così ho guardato centinaia di tutorial, e mi sono messo a studiare il pianoforte, poi la chitarra, adesso il violino. Semper tutto con i tutorial perché mi piace mettermi in sfida. Ho composto il mio primo disco dove c’era il singolo che mi ha lanciato, “Carillon”, diventato disco di platino da indipendente. Poi ho firmato per Warner e poi da lì ho proceduto con le mie canzoni.”

Adesso como preferido?
“Cerco di mantenere la gestione dei miei progetti al cien%; anche i vídeo, prima, li scrivevo, li giravo y li montavo da solo. Ora mi avvalgo di altri professionisti, ma progresivo a scriverli io stesso e ne seguo la produzione a trescientos sesenta gradi. Anche per le canzoni, collaborato con autori, ma ho il controllo sull’intero progetto.»

E con el estudio? Prendi lezioni o continui nelle tue sfide personali?
“Di canto: takeo lezioni e sono seguito da vocal entrenador, per migliorarmi.”

Sr. Lluvia y Sanremo

Sei in gara a Sanremo: ci avevi già provato…
“Sí, più volte. Con Fiori di Chernobyl (un suo successo, ndr) per esempio, non ero riuscito.”

È nata una canzone da quella delusione, vero?
“Sì: per me la música è un po’ come un migliore amico, uno psicologo personale. Per me è terapeutica e quando passo un periodo un po’ cupo, scrivo per sentimi meglio. Sono anche un po’ chiuso, e riesco ad aprirmi solo con la música. In quella occasione, ci ero rimasto davvero male, e ho scritto Non fa per me.”

Che cosa ne pensi ora?
“Con il senno di poi, sono contento: andare a Sanremo con Supereroi (il titolo del brano in gara, ndr) è la cosa migliore per me, perché sono cresciuto sia come artista sia come persona. Ho studiato molto e sì, con il senno di poi, sono sicuro che sia meglio così.”

Che cosa ti aspetti che ti regali Sanremo?
“Sicuramente sarà una delle esperienze più belle che farò, perché avrò la possibilità di entrare in competizione con altri artisti giganteschi. Mi aspetto di divertirmi un sacco, come se fossi in vacanza. Certo, dovrò essere molto concentrato sul pezzo, ma sono determinato a godermi ogni più piccolo istante, conoscerò tanta gente e sono super gasato.”

¿Qué palco non ti fa va a ser para?
“No, no ho paura, ho un enorme rispetto. Magari avrò un po’ di ansia, ma sarà contrastata dalla felicità che avrò dentro.»

Un’ultima curiosità: hai provato a scrivere quando non piove?
“Ci ho provato, sì, ma non riesco. Opure scrivo cose orribili. Non sono ancora riuscito a vincere questa cosa, non so come “comandarla”.