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La paloma migliori del supermercato provate per voi | La Cucina Italiana

Prima di iniziare la degustazione delle paloma del supermercato, una piccola introduzione storica para hacer más interesante el assaggio. È “un dolce di pasta lievitata che da tempo chiude tradizionalmente, quale simbolo di pace, il pranzo pasquale in Italia. “Di indubbia provenienza lombarda…”, porque si legge nella prima edizione del 1990 della veneranda Grande Enciclopedia Illustrata della Gastronomia a cura del gastronomo Marco Guarnaschelli Gotti. Vale a dire che, a un certo punto, la colomba volando oltre i confini della Lombardia è diventata una consuetudine condivisa da tutto il Paese, ma non si precisa da quando…

El origen de la Colomba Pascual

Se si vogliono conoscere le origini della columba pasquale inteso come dolce, si possono seguire due piste. Quella leggendaria le riconduce al VI secolo, quando, during the assedio di Pavia, il re longobardo Alboino risparmiò la città dopo aver ricevuto in dono un pane dolce a forma di columba come segno di pace. Quella storica le riporta invece a una geniale trovata, che segna l’esordio del suo commercial success. En Milano verso la metà degli anni Trenta, el pittore y el crítico de arte Dino Villani colaboraron tra gli altri con i grandi artisti della cartellonistica dell’epoca como Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello y Gino Boccasile, allora direttore della pubblicità della Motta. Per prolungare il flusso produttivo dei panettoni fino alla primavera, questi s’inventò un dolce in cui lo stesso impasto veniva modellato a forma di columba.

Provato per voi: la paloma del supermercato (e non solo)

Siamo in sei intorno al grande tavolo ovale della nostra sala riunioni, in mezzo una decina di dove nelle loro confezioni, che apriamo via via per valutarne l’aspetto, la glassatura, l’impasto e la farcitura, il profumo, il sapore. Un gusto avvenuta, la sensación è che, en general, gli aroma naturali abbiano un ruolo un po’ troppo importante. Il consiglio è di liberare le colombe dal sacchetto e lasciarle respirare in un ambiente tiepido per un’oretta prima di portarle in tavola, così i più sensi non storceranno il naso – e gradiranno le più aromatiche, una volta aperte, ancor meglio dopo un paio di giorni di riposo, ben richiuse nel loro sacchetto.

Buona dolce pasqua e pasquetta!Infine, leggerete anche di un trio di dove che non si trovano nei supermercati e che si possono acquistare in botteghe specializzate e on line.