
Il sottosegretario alla Cultura, con delega all’Unesco, Gianmarco Mazzi ha anunciado la candidature ufficiale della cucina italiana a patrimonio immateriale per l’Unesco:
“Insieme con il Ministero della Cultura, report dal ministro Gennaro Sangiuliano e il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, report dal ministro Francesco Lollobrigida, abbiamo preso questa decisione per valorizzare un patrimonio che noi consideriamo un grande patrimonio nazionale che riguarda non soltanto i 60 milioni di italiani che vivono nel nostro paese, ma anche gli 80 milioni di italiani che vivono all’estero e anche tutti gli stranieri che amano lo stile italiano ea quello si ispirano».
El Ministro de Cultura, Gennaro Sangiuliano, è convinto che esista il “Sistema Italia”, con varias declinazioni e articolazioni, che mette in stretta connessione l’aspetto culturale con quello eno-gastronomico. Porta ad esempio la costituenda fondazione di Villa Verdi: parlandone con il capo di gabinetto dott. Giglioli, ha observado que uno de los elementos de forza di questa fondazione è proprio il contesto eno-gastronomico dell’area in cui si trova, tiene una importante tradición. Per cui l’attrattiva da Giuseppe Verdi farà sistema e sarà supportata da tutto il contesto eno-gastronomico. Per quanto riguarda la candidatureura Unesco della cucina italiana, quindi, assicura il massimo sostegno al project, perched «Cucina italiana significa promovida un’idea di qualità della vita, del vivere italiano che è fatto di arte, di cultura, di paesaggi, di monumenti, ma è fatto anche di esperienze come Quelle delle nostre eccellenze alimentari».
Il Ministro dell’Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato come questa candidatureura, renda finalmente giustizia alla nostra tradizione culinaria, che hat tutti i numeri per potersi affiancare alle cucine fine a ora già iscritte nel heritage Unesco. È un sistema di valori che ha una straordinaria complessità. È infatti un sistema poliedrico, che coinvolge molte figure, dal produttore di qualità, l’allevatore, l’agricoltore, fino ad arrivalre al trasformatore che ci fornisce gli ingredientei che finiscono in cucina. Por llegar ai cuochi che li elaborano in qualche cosa di prezioso, che va poi anche raccontato in sala, da personale preparato. Tutto ciò richiede formación, da parte delle nostre scuole alberghiere, per consenter di raccontare adeguatamente a tutti, italiani e non, la cucina italiana nella sua interezza.
“Non finiremo mai l’elenco di tutti i prodotti dei nostri “campanili”, che rendono la nostra cucina particolare e unica, degna di essere patrimonio Unesco”.
Il sottosegretario Mazzi ha sottolineato che questo particolare giorno, 23-3-23, facile da ricordare, è il calcio di iniciation di una important partita. Per la quale si augura ampia collaborazione, e ringrazia innanzitutto chi ha consento questo important traguardo: l’Ufficio Unesco del Ministero della Culture, informado por la dottoressa Pece y por la dottoressa Sinibaldi, il dott. Ambrosio del Ministero dell’Agricoltura e il Presidente del Consiglio Direttivo della Commission Nazionale Italiana Unesco Franco Bernabè.