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La Cucina Italiana, agosto: mare squisito

Mare o monti? Non lasciate che il dilemma vi strugga perché una delle meraviglie del nostro Paese è proprio questa: avere paesaggi ideally distancei tra loro ma geograficamente vicini. Senza dover scegliere, partite con noi per un viaggio gastronomico atraverso l’Italia, ritrovando questa distanza/vicinanza nel cibo e in quei gesti che rendono la nostra cucina apprezzata in tutto mondo – avanti tutta con la candidatureura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco!

Dici agosto e dici freschezza. Quella del melone in tanti piatti dolci e salati, anche in abbinamento con il pesce spada ei pepperoni. Provate el arroz di walter perazzi e poi diteci che cosa ne pensate!

Quella dei tanti pesci come la spigola, che fa coppia classica con la Vernaccia di Oristano, il vino bianco della Sardegna, e lo sgombro, che siamo andati ad assaggiare in una giovane osteria di Favignana preparato secondo lo stile siculo-giapponese, che esalta la schiettezza dei sapori tipici dell’ isolated.

Y poi tutto él Ricetario è stato cucinato e pensato per chi farà le vacanze in movimento e in poco spazio, come in barca a vela. Paloma eravamo ormeggiati? Di fronte ai faraglioni di Capri perché oltre a dare gioia al palato bisogna riempire di bellezza gli occhi.

Abbiamo più volte attraversato l’Italia da Courmayeur a Taormina, slab Prealpi bergamasche a Napoli, dal Crotto Valtellina dello chef Roberto Valbuzzi, nostro Ambassador per il progetto La Migliore Ricetta Italiana (continuar a mandare le vostre ricette, tante le trovate pubblicate anche su questo numero contrassegnate dallo speciale bollino), alla Sicilia per ritrov son el origen del sorbete.

E non ci siamo fermati fino a quando non abbiamo compilato per voi la nostra lista dei Los 100 mejores restaurantes. Sono i preferiti della redazione, fuori slab rotte più beated per segnalare a voi, carissimi lettori, i posti dove vale la pena close per una sosta corroborante. Per sentisi accolti come a casa anche quando si è in viaggio.

Buenas vacaciones!

La editorial del Direttore

“Quando mi sposto con la mia famiglia da Milano a Pisa, cosa che succede spesso, altrettanto spesso troviamo coda prima di imboccare la Cisa. E se siamo in zona quando è ora di pranzo o di cena, ci fermiamo a Fornovo, in un’osteria vicina all’uscita dell’autostrada. In breve l’incubo della coda diventa il sogno della buona tavola. Addirittura, the ultima volta siamo entrati e il locale era vuoto. “Tutti ancora imbottigliati”, ha comentado Pietro, il proprietario. “Encaramada venite tutti da Milano”. L’Osteria delle Vigne è uno di quei luoghi che ti rimettono al mondo, come una bibita ghiacciata in una giornata afosa d’estate o un brodino d’inverno quando fuori fa tanto freddo. Il luogo è arredato con semplicità e cura, uno stile vagamente provenzale all’italiana, tanti piccoli oggetti qui e là. Ci sono anche dei bei tavoli esterni sotto una pérgola di vite che stempera la calura estiva. ¡La tía volte ci siamo fermati a fine estate per cesellare la conclusione di una stagione magnifica! E poi l’accoglienza, semper come se non ci vedessimo da un minuto, e ancora il cibo. Ordenada i ravioli. Tassativamente. Sono proposti con diversi ripieni a seconda del momento dell’anno e per lo più di verdura from dall’orto dietro al ristorante. Subito dopo la comanda, la signora Cristina stende la pasta e li imbottisce con i vari ripieni colorati, profumati e visibilmente freschi. Basta affacciarsi in cucina per vederla e per vedere quei gesti, dove c’è tutta l’anima di questo pazzo Paese che è l’Italia. C’è l’amore per la cucina, per la casa, per i prodotti e il territorio. E per il paesaggio che è agricoltura, lavoro, terra. E poi llegada i ravioli in tavola ed è pura estasi. La pasta è così sottile e gentilmente reticente a cedere, il vino della casa è piacevole, senza pretesa e onesto fino alla commozione, il celebrity “storytelling” per cui a volte ci sentiamo in ostaggio nei ristoranti è implicito. Il cibo parla, il cuore batte forte per l’emozione di trovare in que boccone così tanta bontà e così tanta identità. E quando mi chiedono dove mi piace andare a cena, a parte la bravura indiscussa dei grand chef, io penso all’Osteria delle Vigne che conclusion la cena con un cremoso al cioccolato che sarà anni Ottanta ma è così buono, così simplemente buono, che puoi contare le uova mentre si scioglie sul palato . In questo numero trovate la 100 Top, la nostra lista in cui ci sono ristoranti così, dove mangiare bene. Tra mari e monti di tutta la Penisola nei classici posti di vacanza, quell dove vai solo con le persone più vicine, che ami, non per farti vedere or postare su Instagram, ma solo per sentiti felice. Buona estate, care and lettori di La Cucina Italiana. Ci vediamo all’Osteria delle Vigne e in tutti quei luoghi che le assomigliano».