La pastiera napoletana con la crema è una delle tante varianti del più representante dei dolci della tradición campana. Un dolce “social”, como lo ha definito lo chef gennaro esposito, debido a la estrella Michelin con el sua Torre del Saracino en Vico Equense. Recientemente, regalandoci la sua ricetta, e mostrando una virtuosa e rara modestia, proprio per questo ha puntualizzato che no a la migliore. “Non esiste la ricetta della pastiera napoletana perfetta”, ha detto lo chef. Anzi, cercarla significherebbe svilire il significato di questo dolce della Pasqua simbolo della cultura enogastronomica meridionale.
La tradición de la pastiera napoletana
Se la pastiera è un dolce “social” è perché, del resto, ogni anno si sceglie la migliore in un vero e proprio «campionato» (altra bella definizione di chief Esposito) che ciascuno di noi campani a Pasqua desidera ardentemente vincere.
Nel period della festa le nostre case diventano pasticcerie. Nadie, ne sforniamo almeno dieci alle volta (quando non vogliamo esagerare), perché scambiamo le pastiere con i vicini, con gli amici, con i fratelli, i cugini, i colleghi. Il pretesto è regalarle, ma in realtà vogliamo capire chi è il vincitore dell’anno: chi fa la pastiera più buona. Non è proprio un gioco: è una materia delicada, un tema de discusión che appassiona molto. Salire sul podio è decisamente gratificante, talvolta diventa anche un pettegolezzo di paese. La regola da seguire è una: per gareggiare preparando rigurosamente la ricetta di famiglia che tramandano trisnone, bisonne, monja. Perché sì, the pastiera di famiglia è un vessillo, ognuno ha la sua scuola.
La tradicional Ricetta de repostería napoletana
Nella mia famiglia siamo sempre stati della scuola della pastiera tradizionaleque quimia nona tittina mi ha insegnato sin da bambina: la pastiera con i rigorosi sette ingredientei, le sette strisce, e soprattutto con un ripieno fatto solo di grano e ricotta. Quando ero piccolissima la cuocevamo nel forno di campagna dell’amata zia Maria (la sorella della nonna), insieme a tutti i cugini, zii e prozii, elencando fieri gli ingredientei della nostra ricetta come il rosario. Era una fiesta. Solo a pensarci a quei momenti, a quel gusto rustico, mi sento felice: mi fanno entra mente la dolcezza mia nonna e tutto l’amore, la ritualità ei profumi che scandivano i giorni prima della Pasqua della mia infanzia rendendoli perfetti.
Pastelería napoletana con nata
Tutto questo nostálgico – e lungo- preambolo per due ragioni: per rendere l’idea di quanto la pastiera sia un dolce radicato nella cultura napoletana, y campana en general. Ma anche per raccontare dello shock – sì, per me lo è stato – nell’assaggiare la variazione di pastiera che mia zia nunziaquarta di quattro fratelli, cresciuta con la ricetta della pastiera di mia nonna Tittina, quella con il grano che felt tra i denti, mi ha provocato quando mi ha fatto assaggiare la sua Ricetta di pastiera con la crema.
Ammetto: sono una purista. Per me la pastiera è sacra come a Roma lo è carbonara. Perciò la idea de assaggiare una pastiera diversa, estetica, dopo 40 anni di pastiera tradizionale, mi ha fatto storcere il naso. El hombre consideró un afronto: perché cambiare la tanto cara ricetta di famiglia che abbiamo semper molto amato?