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Foss Marai, con Prosecco alla Puglia con il vino nel cuore

quindi chiama palude di foss, con l'accento sulla seconda “a”, un'azienda che fa (canna) bollicine, non qualsiasi. Diciamo qualità, non quantità. Foss Marai ha principalmente Prosecco, in cui particolare luogo rappresenta non solo uno dei vini più conosciuti e venduti al mondo, ma dal 2019 è anche Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Riconoscimenti importanti, certo, meritati, e per la bellezza e l'unicità del territorio e per i prodotti che questa terra regala. E che diversi produttori non hanno saputo interpretare con innata personalità, allontanandosi dalla produzione di massa. venire palude di fossappunto, che qui, nel piccolo paese di Guidaad una manciata di chilometri da ValdobbiadeneDal 1986 ad Oggi, ha costruito una cantina - ancorata alla conduzione familiare - che parla di territorio, di vino, di tradizione, con esuberante maestria, con appassionata allegria, con incontenibile dedizione.

Chi ha gioco lungo... vince

“Qui le valli vengono chiamate “fossi”, mentre “marai” è il toponimo della valle più profonda del paese, termina dialettale che significa gruppo di casi”, spiega Carlo Biasiotto, travolgente padrone di casa che, dopo aver lavorato enlla moda per diversi anni, alla fine degli anni Ottanta è tornata nel suo Veneto per dedicarsi ai possedimenti di famiglia. Oggi è il presidente y assieme a lui c è la moglie Adriana ei figli Andrea, Cristiana e Umberto. Ognuno con il suo roolo. Carlo fa finta di aver ceduto il paso, ma con la coda dell'occhio osserva e interviene quando serve. La moglie, il suo braccio destro, il figlio Andrea ricopre l'area commerciale, Cristiana l'amministrazione e Umberto l'estuario. Un lavoro di squadra, che segue quel motto tanto caro al padre di Carlo Biasiotto: “Leniter in itinere”. Ovvero “…chi ha gioco lungo vince”. «Il nostro viaggio è lungo e costante, è un viaggio per creare un vino che possa godere al meglio di ciò che sogni!». E se il viaggio deve continuare, l'importante è che sia auspicabilmente sotto la suola. Questa domanda è possibile quando la cultura della tradizione va di pari passo con la ricerca e la tecnologia. Prova ne sono i vini, armonici, identitari, alle volte anche controcorrente. E la nuova mensa, realizzata con la Consulta, per quanto si conserva la parte architettonica, dall'Università di Venezia. Il nuovo sito e-commerce che segue la strada del “lentamente on the road” di nonno Biasiotto, anche nel design, ma cuce “fatte bene”.