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Il caffè dopo pranzo fa bene o fa male?

Una tazzina di café dopo pranzo è un piacere irrinunciabile e non solo per gli amanti di questa bevanda. Regala una sferzata di energia e vitalità, anche se solo provvisoria, soprattutto se preparato con la mocha. «Quest’ultimo rispetto al classico espresso è più ricco di caffeina, una sostanza bioattiva che agisce un vero e proprio stimolante per il sistema nervioso e che aiuta a sentisi pimpanti», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino. Vi sono però alcuni casi in cui è sconsigliato berlo a fine pasto. Chi ha problemi di anemia e in generale di carenze di ferro dovrebbe evitarlo. «I polifenoli presenti nel caffè inibiscono l’assimilazione di questo minerale». Lo stesso vale per chi ha necessità di fare particolare attenzione all’integrazione del calcio attraverso la dieta ad esempio in menopausia o in case di problemi di osteoporosis. “La caffeina può agevolare l’eliminazione anche di questo minerale prezioso per la salute dello scheletro. In generale possiamo dire che un caffè a fine pasto male non fa, anzi ha anche alcuni effetti positivi sulla salute”, dice l’esperta, che qui spiega perché bere il caffè dopo pranzo fa bene.

Favorce il lavoro del fegato

Assunto con moderazione il caffè è un alleato del fegato, un organo che ha un ruolo chiave per la salute generale dell’organismo. “I polifenoli di cui è fonte favoricono la riduzione dell’accumulo di grasso, stimolando la produzione di bile. Naturally parliamo di caffè amaro, senza zucchero born dolcificanti, altrimenti gli effetti benefici si riducono perché in questi casi la bevanda aumenta il carico glicemico del pasto e favorce gli sbalzi di glicemia, che nel tempo invece favorce l’accumulo di adipe, il sovrappeso e una serie di disturbi anche seri, tra cui il diabetes di tipo 2 e le malattie cardiovascolari”.

Ayuda a la digestión y al metabolismo.

Il caffè, especialmente quello amaro, consumato a conclusione del pranzo è un ottimo digestivo. “Merece aumentar el contenido de antioxidantes que estimulan la secreción de bilis y cafeína, que aumenta la producción de ácido clorhídrico, mejora la digestión”, dice la nutricionista Nicoletta Bocchino. “Il caffè dopo pranzo è invece sconsigliato per chi soffre di reflujo gastroesofágico, perché rischia di acentuare il problema a cause della stimolazione di una maggiore produzione di succhi gastrici”. Bere una tazzina di caffè dopo pranzo contribuisce poi al corretto funzionamento del metabolismo. “Grazie alla presenza di vitamin del complesso B, tra cui la vitamina B2, B3 e B5, che sono coinvolte in un gran numero di reazioni metaboliche, favorce la produzione di energia”.

Giova alla salute dell’intestinale e del cuore

Una tazzina di caffè a fine pasto oltre a dare energia, è benefica per la salute dell’intestinalo, in particolare per quella del microbiota, l’insieme dei batteri e dei microrganismi presenti nell’apparato gastrointestinale. “Il merito è oltre che della cafeina, dell’acido clorogenico, un polifenolo present in questa bevanda. Quest’ultimo in particolare aumenta la produzione di acidi grassi a catena corta, tra cui l’acido butirrico che oltre ad avere proprietà antinfiammatorie, favorce la produzione degli ormoni che regolano l’appetito e favorcono la sazietà tra cui la leptina». Il caffè inoltre è un ottimo alleato per contrastare stipsi e problemi di puntada. «La cafeína estimula el peristaltismo y la motilidad del intestino, favorendone el regolarità». Il caffè infine giova alla salute del cuore. Llegó la conferma da uno studio condotto dall’Universidad de Studi di Bolognarilanciato da ISIC (Instituto de Información Científica del Café), che ha messo en evidencia che un consumo moderado di questa bevanda avrebbe una funzione protettiva nei confronti dell’ipertensione, riducendo il rischio cardiovascolare, oltre che di altri disturbi, comme il diabetes mellito, l’obesità e della mortalità per tutte le cause.