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I consigli della nonna Bruna Cerea

Secondo un’antica leggenda tuttora viva in varie parti del mondo, la traga di coniglio è di buon vaticinio per la nascita di una progenie abundante e per garanzia di fuga veloce dalla sventura. Questo di certo non lo sapeva Bruna Cereamamma dei cinque figli che costituiscono la excelente compagine da cui è partita, cinquantacinque anni fa, l’adventura di Vittorio, allora un’umile trattoria, oggi un’impresa che traghetta nel mondo il «undermining fare» Italiano, fatto di cose buone e di una speciale arte dell’accoglienza. Dalla Cantalupa a Brusaporto, Battuta d’inizio dopo l’originaria trattoria, allá Pasticceria Cavour con la locanda a Bergamo Alta, agli eventi, alle consulenze, al nuovissimo Laboratorio de Repostería DaV, da cui escono montagne di dolcezze, alle opening planetarie, di cui l’ultima a Shanghai. Tutte firmate con il nome portafortuna del marito: Vittorio e, più tendencia, DaV.

Marina Spironetti

Bruna aveva il suo portafortuna nel coniglio allá bergamasca, piatto di successo del ristorante e piatto di festa del giorno di riposo, che suo marito Vittorio prima, e lei poi, cucinavano per la famiglia riunita. In ordine di età c’erano: Enrico, detto Chicco, Francesco, Barbase, Roberto detto Bobo, Rossella. Più, a codo con codo che i figli crescevano, i “filarini”, che venivano invitati per un’occhiata precautoria. Tra tutti, Simone Finazzi, pasticciere, per Barbase, e Paolo Rota, cuoco, per Rossella che, diventati mariti, sono entrati nella famiglia. E adesso che allá female compagine si sono aggiunte Tina, moglie di Chicco, e Veronica, moglie di Bobo, a tavola il numero è diventato stratosferico e gli impegni si sono moltiplicati tanto che la cena familiare è stata divisa in due slice: il mercoledì è al maschile, la domenica al femminile.