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Fucacoste e Cocce Priatorje: forse Halloween è nato in Puglia?

Niente dolcetto o scherzetto. La nota de Fucacoste y Cocce Priatorje en Orsara di Puglia non è Halloween, anche perché si celebra fra il 1° e il 2 Novembre, quindi a cavallo fra il giorno di Ognissanti y quello dedicato ai morti. Halloween, invece, da tradizione, si svolge la nota anterior. Tuttavia, no mancano la analogía. Entrambe sono feste che celebrano il momento in cui il mondo dei vivi incontra quello dei defunti, con uno scambio di doni presentati dal cibo, che ha a che fare con la fine del ciclo naturale agricolo e l’avvicinarsi dell’inverno.
Più che una festa del buio, pero, quella di Orsara è una festa della luce: ci sono i falò che illuminano la notte nelle strade di questo paese dei monti Dauni, con la chiara intent di accompaniere le “anime dei morti” verso la collocazione Siempre. Representar la losa “Cocce Priatorje”, le teste del Purgatorio, che vengono aiutate con i riti di Fucacoste a raggiungere il Paradiso. Un’altra analogia con Halloween sta nell’uso delle zucche: le teste del Purgatorio sono rappresentate plasticamente proprio da zucche intagliate.
Dopo due anni di stop a causa del Covid, questo è l’anno che segna il ritorno al grande pubblico della festa più famosa dei monti Dauni, caratterizzata apppunto dai falò che scoppiettano, da musiche folkloristiche che risuonano per i vicoli del paese, da braci su cui cuociono carne e castagne e da vino che scorre a fiumi.

el origeni

Le origini di entrambe le feste sono ancora oggetto di studio da parte di storici e antropologi. Nel caso di Fucacoste e Cocce Priatorje, la diffusione di questa tradizione sui monti Dauni si fa risalire il rito al 1200 circa e si think a un’origine galiziana.
Nel caso di Halloween, che si è imposta nel folclore degli Stati Uniti intorno all’Ottocento, la più accreditata tesi è quella di una derivazione da riti celtici, poi integrati con elementi religiosi cristiani, e portati negli Usa dalla comunità irlandese.

Yo fuochi

Sul calar della sera, a Orsara iniziano ad accendersi i Fucacoste, i falò che illuminano tutto il paese, a cominciare da quello della main piazza, benedetto dal parroco della chiesa di San Nicola, la stessa in cui sono collocate decine di zucche intagliate sotto l ‘altar.
Per gli orsaresi è un evento che si aspetta tutto l’anno. Un raccontarlo è Peppe Zullo, famoso chef de Orsara che troviamo nel suo omonimo ristorante en contrada Piano Paradiso. «Prima del falò llegó il momento in cui noi ragazzi ci organizzavamo per trovare la legna, in particolare di ginestra, che fa una specie di fuoco d’artificio quando si incendia».
In breve l’atmosfera si fa sugirió ei bambini rimangono ammirati da questi “fuochi d’artificio” che salgono dai falò, grazie all’utilizzo di legno di ginestra, che quando brucia scoppietta. Le scintille attestano l’arrivo dei defunti, che presso i falò trovano il calore che hanno perso nell’oltretomba e che si aggirano nelle vie del paese per ritrovare i loro cari. A ogni porta, per accogliere degnamente “le anime dei morti”, candele benedette alle finestre, zucche intagliate (più anticamente con delle croci, di recente in foggia antropomorfa), una vaschetta d’acqua con dell’olio.