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Entrevista con Marietta Sabatini: parliamo di Pellegrino Artusi

rina simonetta: “¿Yo suoi gatti?”

Marietta Sabatini: «Sì, nella prima edizione c’è una prefazione, una dedica, per questi suoi fedeli amici, che semper vicini a lui in cucina gli tenevano compagnia e guardavano estatici il gioco delle sueBalance».

rina simonetta: “¿Provava tutte le ricette?”

Marietta Sabatini: «¡Está bien! E talvolta riuscivano, talvolta no. Per il cappone en vescica, per esempio, sciupò 8 capponi! Finché un piatto non risultava quale egli lo voleva, lo manipolava, provava e riprovava, senza mai rinunziare. Ed alla fine ne conseguiva il premio desideto: la nuova ricetta”.

rina simonetta: «¡Erano resultó costoso!»

Marietta Sabatini: “Sí, molto. Ma le soddisfazioni che provava lo ricompensavano. La cucina era per lui un campo d’azione. Un luogo di estudio. Io ho ancora e tengo come fossaro gioielli le sueBalance, i suoi arnesi, tutto quanto gli era necessario ed egli adoperava semper. Mi par ancora di vederlo”.

rina simonetta: “Aparte la cocina e lo scrivere, che vita faceva?”

Marietta Sabatini: “Leggeva molto… Aveva pochi amici, ma buoni. Il commendatore Bemporad è stato uno dei migliori. Accettava qualche invito a pranzo, ma assai di rado. Era un terrible giudice delle pietanze, sapeva al solo passaggio riconoscere gli ingredientei e trovare qualsiasi difetto, inmediatamente. Aparte de la luz de cocina gli piaceva. Invecchiato però, gli si era indebolita la vista e per non farlo stancare ero io che leggevo per lui”.

rina simonetta: “Non le era fastidioso leggere ad alta voce?”

Marietta Sabatini: «No. Per lui nulla poteva essermi di peso. E poi leggere mi piaceva. Ma mi ci sono logorata gli occhi. Quando morì stavamo leggendo la Eneida…»

rina simonetta: «Libri classici dunque?»

Marietta Sabatini: «Si. Ma reed altri.Romanzi no. No gli piacevano. Era un uomo coltissimo ed amava istruire anche me. Ed io gli ero riconoscente per questo”.

rina simonetta: “¿Ed il suo cuoco?”

Marietta Sabatini: “Lo nominò suo erede, ven conmigo. Ma ora è morto. Il signor Artusi lasciò un gran patrimonio chedivide tutto in opere di beneficenza. Il libro invece lo lasciò a noi che lo avevamo assistito e aiutato, ed ai quali voleva tanto bene…»

Signora Sabatini si interrumpida. La sua voce trema un poco. Ho abusato della sua bonta. tutti i ricordi più cari le tornano alla memoria e le danno una emozione che può appena contenere. È tanto cara, ha un tale dolce aspetto di nonna buona ch’io a stento trattengo lo slancio di gettarle le braccia al collo.

Il sole che sta per tramontare in questo stupendo inverno fiorentino, dora le cime delle piante nei giardini, bacia le erbe odorose che crescono copiosissime sul grazioso terrazzo, si pose as una striscia d’oro su un tavolo d’ébano intarsiato d’avorio. È ora di andarmené. Mentre priseo commiato, promettendo di tornare, sento una punta di nostalgia per quella casa così serena, così buona così raccolta nella quale abita una donna dalla voce soave e riayante. Con tristezza discendo le scale di quell’intimo luogo che è stato come un faro luminoso di guide e d’aiuto per tante donnine inesperte di tutto il nostro paese… E penso a chi le guide oggi… cui spedisco queste nostre affrettate.

Il ricettario del mese di ottobre 2022 è ispirato a La Scienza en la cocina y el arte de mangiar bene e realizzato contras tre bravissime cuoche dell’association delle marietta.