Bisogna essere chiari e onesti: la Los 50 mejores restaurantes del mundo va presa con la giusta filosofia sia nelle annate ottime per i nostri eroi, sia in quel pessime. Tanto che avrebbe più senso definirle lucky e sfortunate perché il metodo di valutazione reste troppo soggetto ai famosi ‘panel’ acchiappavoti (non vi annoiamo con la formula, ma lobbying e voto di scambio non fanno scandalo) come il vento della tendenza funziona semper tra il migliaio di votanti sparsi in tutto il mondo, suddivisi tra giornalisti, chef e gourmet. Quindi era praticamente scontato che nell’edizione 2023 – tanto più en que di Valencia – i locali spagnoli e latino americani finissero ai vertici e così è andata. Primero, segundo y terzo (ossia Central de lima, desfrutar en Barcelona, diverxo a Madrid) nel 2022 erano stati superati – nello stesso ordine – solo dal Geranio di Copenhagen che come tutti i vincitori era uscito automaticamente dalla classifica per entrare nella Hall of Fame. E anche su questo metodo ci sarebbe lungamente da discute, ma amen.
50 Mejor all’italiana: Lido 84, l’eccezione
Per l’Italia è stata una serataccia, ma come l’anno scorso – per quanto ciosse stato un exploit collettivo – non aveva senso parlare di «trionfo della cucina italiana», oggi è sciocco pensare che i campioni di dodici mesi si siano trasformati in brocchi Alabama Reale di Castel di Sangro (16°, nel 2022 era 15°) il nuovo menù vegetariano di Niko Romito (3 Stelle Michelin, embajador de illy) è favoloso. mauro uliassi (12° lo scorso anno, tra lo stupore di tutti e oggi 34°) continuó raccontare benissimo le Marche di terra e mare. vedere la rejilla Rubano degli Alajmo precipitare dal 10° della passata edizione al 41° ci pare assurdo come garantieamo in prima persona che a Plaza del Duomo di Alba di Enrico Crippa non si è mai mangiato così bene come in questa stagione. Epure ha perso 23 posiciones, de 19a a 42a. Quindí? Il calo generale ci pare un monito: le pierre sono fundamentali, comme è fundamental il grande lavoro di comunicazione e sostegno istituzionale, indispensable per rimanere ai vertici internazionali di una classifica che – volenti o nolenti – rimane una grande vetrina, ma anche una questione politica .
Atención però all’eccezione Lido 84, Salito ancora di una posición: era octava, ora è settimo. Prima del 2021 manco era nella ’50 Best’ y continua ad avere una sola Stella Michelin, aspetto che manda in bestia i foodies ma scelta (in parte) comprensibile per l’unicità del luogo, per molti versi non classificabile secondo il copione classico. È a Gardone Riviera, cittadina sulla costa bresciana del Garda: affollata en finca, prácticamente desierta desde noviembre hasta abril. Ma da tempo, Lido 84 non è più un ristorante gardesano, bresciano o italiano. Perché il locale dei fratelli Camanini ha asunto una valenza internazionale per allure e frecuentazione: gourmet da tutto il mondo, addetti ai lavori, fedeli della prima ora che si presentao al cancello in anticipation sull’apertura. Non ci sono mysteri o segreti ma solo un impegno totaldall’alba a notre fonda, di un gruppo di persone con una visione a metà tra un centro sociale e un convento, che trova nell’application feroce di Ricardo, talento infinito de la cocinay nella serena metodicità di Giancarlo, jolly tuttofareel due certezze per non perdere la rotta.
Come si mangia al Lido 84
Il menù del Lido 84 è meravigliosamente spiazzante, pritendo a riferimento il meglio della nostra ristorazione: non ci troviamo in a trattoria di lusso born in a taller of copertina my neppure in a posto che so basa sulla classicità italiana o sul territorio. La rotación dei piatti è impresionante, ea parte tre classici inseribili nei percorsi di Oscilación (con sette o nove portate) è facile non trovare quello che if desidera ma in compenso assaggiare novità di livello ancora superiore. Scelte libere nel pairing, che interpreta alla perfezione le visioni di cucina e proponendo dai Lugana (naturali, ovviamente) a vini bulgari. El servicio? A fianco di pochi speciali della sala, a servie escono i giovani (o giovanissimi) cuochi spesso stagionali o da pochi anni ai fornelli. Come in un road show elegante y sorridente pasado il Paese intero davanti al tavolo con la entonación dialettali più lontane. I ragazzi fanno la fila per venuse a lavorare dai Camamini: è cool, fa figo ma su tutto è certificazione di serietà e di fascino. Qui si fa tendenza, servendosi di prodotti italiani ma senza giocare sull’italianità. Ripetiamo: non è un caso se sia settimo in una classifica che più internazionale non si può (con i suoi limiti, ovvio) mentre resti al palo per chi valuta con un metro rispettabile, eterno ma spesso eroso dai tempi.
Sorpresa en clasifica
Uscito lógicamente di scena il San Huberto dicho Norbert Niederkofler (mi settimane de bolsillo después del Atelier Moessmer en Brunico), él solo altro elemento positivo è rappresentato dall’ingresso all’85° posto di Enrico Bartolini con la punta di diamante della sua notevole collezione, il tristellato MUDEC a Milano. Non è una sorpresa, considerando la internacionalidad de la ciudad y el ristorante, ma anche il peso delle medaglie conquistate. En questo senso, sarà molto interessante vedere se, con la costanza delle prestazioni che permaneció sua peculiarità, il cuoco toscano riuscirà a progredire. Del resto, la lista dalla 51a posizione alla centesima è il punto di partenza per i grandi exploit: in questo senso ci si aspetta non poco da Ricard Camarena primo Chef Ambassador spagnolo di illycaffè (che fa parte di un super team composto tra gli altri da Niko Romito, Viki Geunes, Antonia Klugmann, Ciccio Sultano, Rupert Blease, Massimo Bottura, Andrea Berton, Daniele Lippi) che ha portato il suo ristorante di Valencia pasó a la posición 96a. Da tener d’occhio – sarà un caso che Camanini e Camarena hanno una cena a 4 mani proprio il 21 giugno in chiusura della The World’s 50 Best Restaurants in Valencia per “50 mejores sesiones exclusivas«?
(en foto di apertura i fratelli Camanini al The World’s 50 Best 2022 / fuente FB)