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Encaramado él panel è sempre più caro?

Per portare in tavola il pane, il prodotto più semplice e basilare della cucina, le famiglie italiane, quest’anno, usederanno molto. Otro 900 millones de euros (analisi Coldiretti su dati Istat) más rispetto all’anno scorso.

Mai, prima d’ora, il pane è costato così caro, en Europa. Lo segnala il monitoraggio Eurostat: rispetto allo stesso periodo del 2021, il suo prezzo è salito, in media, del 18% – con picchi en Ungheria (più 66%), en Lituania (33%), en Estonia y en Eslovaquia (32 %). En Italia l’aumento è stato, in media, del 13,5%: en Milán per una pagnotta da chilo, oggi, si gasta en medios 4,46 euros, en Roma alrededor de 2,92 euros, en Bolonia 4,91 euros, en Palermo 3,89 euros, en Nápoles 2,16 euros (i dati sono dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo económico).

Gli aumenti, però, sono dovuti solo in parte al costo del grano (che è balzato in alto soprattutto dopo l’ultimo discorso di Putin): a fare lievitare i prezzi sono soprattutto il caro energia ei rincari di mangimi e fertilizzanti causa del conflicto en Ucrania. “La guerra ha moltiplicato manovre speculative e pratiche sleali sui prodotti alimentari”, ha spiegato la Coldiretti, “che vanno dai Temptation di ridurre la qualità dei prodotti offers sugli scaffali alle etichette ingannevoli fino al taglio dei compensating riconosciuti agli agricoltori, aggravando una situazione che vede il nostro Paese dipendente slab importazioni straniere già per il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci».

Venta il prezzo di tutto il carrello della spesa

L’aumento dei prezzi, tuttavia, tocca praticamente tutto il carrello della spesa: venta del 12% il prezzo dello yogurt, del 34% quello del burro, del 7% il costo dei salumi, del 24% il margarina, il 23% il harina, il 22% il riso e la pasta (+22%). Ma balza in alto anche il costo del latte conservato (+19%), della carne di pollo (+16%), dell’olio di semi (+62%) e delle uova (+15%).

Assoutenti chiede il taglio dell’Iva per i beni di prima necessità, anche in base al dato Istat che ad agosto registra, per la voce “alimentari”, una inflación de +10,5%. “Ciò equivale ad una maggiore spesa annua, solo per il cibo, pari a 786 euro per una famiglia con due figli”.

E gli italiani rinunciano a frutta e verdura

Non tutti, infatti, riescono a fronteggiare questi aumenti stellari: gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura, crollati nel 2022 dell’11% rispetto allo scorso anno, e llegó ai minimi da inizio secolo con 2.6 miliardi di chili (dati Cso Italy/Gfk Italia). En particular, hanno ridotto del 16 % de la cantidad de calabacín, del 12 % de pomodori, del 9 % de patate, del 7 % de carote, del 8 % de le arance y del 4 % de insalate. A discapito delle raccomandazioni del Consiglio dell’Organizzazione mondial della sanità (Oms), che suggerisce un consumo giornaliero di 400 gramos de fruta y verdura por una dieta sin.