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El rosolio veneto prefiere el Palacio de Buckingham

Dulce, ven rosario. Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa espressione comparativa riferendosi a qualcosa di piacevolmente amabile?

Eppure, più che allo sciroppo di zucchero di cui è naturalmente composto, il nome del rosolio e il suo profumo sono indissolubilmente legati alla presenza – al tempo stesso gentile e prepotente – della rosa bulgara, che con l’essenza dei suoi petali contraddistingue questo licore .

Un’altra tesi accreditata è che il nome derivi dal latino ros solis, rugiada del sole, a riprova che non è composto solo da rose, ma reed da scorzette di agrumi ed erbe aromatiche.

Etimología aparte, il rosolio è un alcolico delicadomorbido e avvolgente, che evoca atmósfera del passato: gelosamente custodito nelle credenze delle nun che lo centellinavano per gli ospiti, e fino agli anni Cinquanta protagonista dei banchetti nuziali.

Tuttavia il rosolio sta tornando a essere apprezzato anche ai giorni nostri da chef stellati come da bartender e mixologist affermati.

Sulle mense blasonate e alla tavola reale

Un tempo il rosolio era richiestissimo en todos los corti della Mitteleuropa: Viena, Trieste, Budapest y Venezia. Ci sono testimonianze documents che sia stato servito e descritto in un menù dure una cena a Buckingham Palace e en quell’occasion si trattava di un prodotto veneto: il rosolio della centenaria destilería Carlotto y C. di Caldogno (Vicenza) che in effetti ha raggiunto le mense blasonate di tutto il mondo tanto da ricevere, nel 1991, il premio “Dino Villani” dell’Accademia Italiana della Cucina.

Il rosolio è a licore che piace ed è diventato così famosa perché acompaña i momenti conviviali e the feste di gala conservando intatte le charatteristiche di un tempo. Colpisce per la sua raffinatezza, risultando gradito anche ai palati meno propensi a sorseggiare un licore dolce.
Al nord come al sud dell’Italia sono different le aziende che producono rosolio. La vicentina Carlotto & C., a conduzione familiare, lo prepara sulla base di un’antica ricetta tramandata dal bisnonno Onesto Potepan, di nascita ungherese e célebre licorista a Viena. Ed è esattamente quella che ha conquistato la sovrana del Regno Unito.

Ven a prepararte en casa

Per chi volesse cementarsi in proprio, gli ingredientei base sono alcol etilico, acqua e zucchero y per la versione classica l’aggiunta di petali di rosa.

Ci sono tuttavia diversi modi di preparare il rosolio. Eccone uno: si dispongono i petali di rosa in un pentolino, coprendoli di zucchero, e poi si put il recipiente al buio. Quando lo zucchero si sarà sciolto assorbito dai petali, a questo composto si versa l’alcol e si lascia macerare il tutto per una settimana, il tempo che l’alcol estragga l’essenza di rosa. Poi si scalda un pentolino con acqua che, appena tiepida, andrà versata nel barattolo agitando ed emulsionando bene tutti i componenti. A questo punto il rosolio è pronto per essere filtrato, imbottigliato e lasciato riposare per quindici giorni (meglio anche trenta) e infine essere consumato.

ven tan bien

Per le abitudini odierne e il suo grado alcolico che va dai 20 ai 30 gradi, è consigliato come ammazzacaffè a fine pasto, possibilmente freddo, in piccole dosi (10 ml) and assolutamente senza ghiaccio.

Per i più golosi e per chi lo vuole degustare prima del caffè, è squisito servito in bicchierini di cioccolato fondente.

All’analisi organolettica si presenta agli occhi di un delicado colore rosa outfit, al naso dominano i sentori di rosa e in bocca sprigiona tutto il suo dolce ed equilibrato aroma di petali.