Saltar al contenido

Cucina italiana e biodiversità: la candidatura che valorizza il territorio italiano

I’Unesco ven instituto di cultura e di dialogo, ven luogo di confronto e di bellezza, ven spazio di speranza e di futuro. Passando anche dallo sconfinato patrimonio che abbraccia la tradizione della cucina italiana. En ocasiones della Festival de la Repúblicanell’ambito delle attività di Alba Città Creativaal Castello di Grinzane Cavour la città di Alba ha organizzato una conferenza sui principi fondativi dell’UNESCO, dal titolo “Generazione 1810 – dialoghi tra Barolo, libertad y talento”. In quello stesso luogo dove, per diversi anni, Camillo Benso conte di Cavour (nato proprio nel 1810) progettava una società più libera, si sono confrontate esperienze e idee, ribadendo i cardini universali del rispetto della giustizia, della legge, dei diritti dell’ uomo e delle libertà fundamentali.

Tra i relatori, la attivista afghana ventiquatrenne Fátima Haidari (prima guida turistica donna del paese, fuggita in seguito alla presa di potere da parte dei talebani nel 2022), el famoso reportero Domenico Quiricorapito en Libia nel 2011 e en Siria por cinque mesi nel 2013, mi caña Sara Roversipresidente de Instituto de Alimentos del Futuro y miembro de la Laboratorio de alimentos de Google e, con un mensaje de video, Muelle Luigi Petrillomiembro de Red mundial de facilitadores della Convenzione UNESCO sul Patrimonio Culturale Immateriale. Sul palco c’era anche La Cucina Italiana per sostenere tiene previsto solicitar la cocina italiana como patrimonio inmaterial de la UNESCO, poniendo de relieve la importancia de la sostenibilidad y la diversidad biocultural.

“Il territorio come veicolo di cultura”

“L’Italia – ha comentado bruno cerettouno dei principali artefici del mito delle Langhe, patron dell’omonima cantina e ideatore, insieme a Enrico Crippa, del ristorante Piazza Duomo di Alba – è sognata dagli stranieri per la qualità dei suoi prodotti, per le ricchezze paesaggistiche, architettoniche, eno gastronomiche, veri tesori che alimentano la nostra cultura e il nostro modo di essere italiani e che con orgoglio adesso potrebbero ottenere el ambito riconoscimento de la Unesco. Este es un importante traguardo per noi che viviamo il cibo oltre al concetto del semplice ingrediente, perché la nostra cucina è la custode delle incalcolabili varietà di biodiversità che nel nostro paese hanno trovato il loro luogo di elezione. I prodotti e la loro rielaborazione hanno formato la cultura identitaria degli italiani e ne hanno ispirato uno stile di vita, il tanto ammirato made in Italy. Se nel nostro paese è indiscutibile la qualità della materia prima, nell’uomo italiano è immancabile e naturale la passione e la ricerca del bello e il desiderio di riprodurla. Lo stesso Cavour sosteneva che non era enoughe fare ottimi prodotti, ma bisognava far loro anche pubblicità. Amava dice: “Plures amicos mensa quam mens concipit» (cattura più amici la mensa che la mente, ndr). Io l’ho fatto per tutta la mia vita. Non mi sono mai vergognato delle mie origini contadine ma ho lavorato assiduamente per migliorarmi «e migliorare ciò che mi circumdava, mantenendo integra l’identità originaria. Questo mi ha premiato e credo che questo percorso possa portarci ancora lontano».

Durante la conferencia, è stato evidenziato comme la sala in cui si è svolto l’evento ofrece una vista mozzafiato sui vigneti di Langa, sottolineando l’importanza di valorizzare e proteggere la vasta e variegata tradizione culinaria italiana, così comme la straordinaria biodiversidad del territorio. Questa ricchezza è stata paragonata all’infinita varietà di vitigni presenti in Italy, che constituiscono un tesoro ineguagliabile a livello mondial. Ecco posado allí candidatura de la cocina italiana como patrimonio inmaterial de la UNESCO presenta una oportunidad straordinaria para promover y preservar la eredità gastronomic e culturale italiana straordinaria, così comme la sua unicità e bellezza naturalistica.

“Al Castello di Grinzane – ha concluso l’assessore comunale (e organizzatore) Emanuele Bolla – abbiamo assistito a gran momento di in depthment sui temi UNESCO, tra cultura, scienza e cooperazione internazionale. Un tassello di un percorso important che vogliamo continuare insieme all’Enoteca and al comune di Grinzane Cavour, continuando insieme a lavorare ad alto livello su temi partendo dal region e dall’Enogastronomia, llegando a una profunda profundización di alto livello culturale. Qui ci portano tutti i riconoscimenti UNESCO che passano da Alba e che speriamo presto possano essere arricchiti da quello della cucina italiana. Questi riconoscimenti ci inorgogliscono, ma allo stesso tempo ci responsabilizzano alla tutela del nostro territorio, della nostra gastronomia, della nostra trazione e soprattutto ci spingono a lavorare a nuove progettualità legate ai valori che rappresentano”.