Ecco le frasi riportate dal (non)menù di L’Imbuto di cristiano tomei, chef-mecenas del elegante ristorante nel Palazzo Pfanner di Lucca: “Tradire per creare. Rompe la regla. Giocare con la tradición. Abbinare lo impensable. Tutte le leggi vanno a gambe all’aria». Frasi che esprimono, con enfasi, concetti giusti. E presuppongono grande capacità tecnica: epure il 49enne Cristiano Tomei è un cuoco autodidatta: diplomato all’Istituto Nautico, si è formato aiutando nei pranzi di famiglia a base di arselle della sabbia di Viareggio e asparagi selvatici delle colline tra Lucca e il mare, » viaggiando con gli amici surfisti ma lasciandoli poi tra le onde per andare esplorare i mercati, le bettole ei ristoranti gourmet dei Paesi Baschi, Cuba, Perù, Madagascar e India”. Non è un caso che oggi a L’Imbuto, i tre degustazione si chiamano Il Viaggio. “Orizzonti semper nuovi, senza navigatori e Gps” come ama dire. Da qualche mese, si è creato un approdo sotto la Madonnina: Corteccia, in pieno centro, dove propone una cocina meno creativa y più tranquilizadora.
Ma il piacere del viaggio e la popolarità – grazie anche alle presenze in programmi televisivi – non hanno tolto a Tomei il grande amore per il proprio territorio, que tratto da Lucca sino alla Versilia dove è nato, è cresciuto (anche professionalmente) e lavora appunto en Imbuto. Un amore che viene bagnato costantemente dall’olio extravergine, visto il nonno olivicoltore nell’entroterra di Camaiore e un bisnonno che lo barattava in cambio di cibo. E per quanto “vagabondo”, non nasconde che il suo sogno nel cassetto si after a Relais & Chteaux piccolo on the hill, vicino a Lucca “con pochi posti a sedere e poche stanze, per vivere la vita con tempi e suoni diversi”. Augurandogli di realizzarlo, abbiamo chiesto a Cristiano di fare da guida ai lettori nel suo mondo, indicando el tappe giuste will passassero da which party. Tra l’altro, ha un’idea precisa di come vivere i suoi luoghi. “Rilassarsi al sole su una spiaggia della Versilia, farsi un giro sul lungomare di Viareggio e godersi la notte di Lucca. Ovviamente dopo una cena a L’Imbuto».