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Chef’s Table Pizza, com’è? L’abbiamo guardato per voi

Se amate la pizza y avete intencion di guardare Pizza de la mesa del chefnoi l’abbiamo fatto per voi.

Violini, nuvole di farina en cámara lenta, chef che raccolgono verdure, piatti che si abbrustoliscono en avance rápido, brigate ordinate al lavoro in cucine scintillanti di alluminio inox: Pizza de la mesa del chef è llegada.

Nel 2015 il regista e sceneggiatore David Gelb porta sugli schermi Mesa del Chef, y cambia il nostro modo di pensare e di raccontare i ristoranti. Le don, i cavalier, l’arme, gli amori, l’epica moderna non parla di guerre e conquiste, ma con la stessa enfasi di chef come nuovi eroi. Al suono dell’Inverno de Le quattro stagioni di Vivaldi, scelto come sigla, Chef’s Table reinvented il documental di cucina parlando non del come funziona, di ricette, passaggi, sapori, ma del perché. Primo protagonista della prima serie fu Massimo Bottura, oggi i pizzaioli.

Protagonista la vida

Nella nuova serie dedicata alla pizza, uscita in tutto il mondo il 7 di september, la protagonista è la pizza – e anche se in molti hanno scritto che i proudi siamo noi, italiani, non è davvero così. “Sono stato in Italia, ho mangiato migliaia di fette di pizza e sono tornato indietro e ho scritto nel mio libro che la migliore pizza era quella di Phoenix, Arizona”. La prima voce narrar è quella di ed levine, escritor gastronómico estadounidense, giornalista del New York Times y fundador de Serious Eats, chef suo Pizza: A Slice of Heaven (2005) incorona Chris Bianco a migliore pizzaiolo del mondo. El protagonista del primer episodio de la nueva serie de Netflix es un americano de origen italiano. Non correte a vedere subtilo gli episodi dedicado a Bonci ea Pepe, i protagonistai della serie non siamo noi, ci siamo anche noi. E forse la protagonista non è neppure the pizza.

Pizza de la mesa del chef – senza spoilerare – parla del cibo più amato e mangiato del mondo, di come è cambiata, dei suoi protagonistai dal Giappone a Minneapolis. Ci fa scoprire quanto sia un patrimonio dell’umanità tutta, di pizze fantastiche e dove trovarle, di come un piatto possa essere il mezzo di comunicazione più universale per dare dei messaggi, di quanto la critica gastronomica americana abbia aiutato anche noi, patria della pizza . E lo fa drammatizzando le storie dei pizzaioli, con una dosis inaspettata di tv del dolore: the pizza ti può salvare, o ti può distruggere, ti potrebbe persino ucidere. Però quello che conta, può cambiare il mondo.

Episodio 1: Chris Bianco

“Prima di lui la gente usava pomodoro in latta, farina generica, ma lui ha puntato sugli ingredientei. E oggi in 50 stati ci sono pizzerie migliori grazie a lui, perché è lui che ha iniziato la revolución de la pizza en Américadijo Ed Levine. La historia de cris bianco viene raccontata dall’inizio. Dall’infanzia di bambino asmatico e cagionevole, delle giornate con mamme e nun da cui ha imparato a cucinare, dell’abbandono scholastico, di come comincia a lavorare come garzone in pizzeria e poi imparando a fare le mozzarelle a mano nel Bronx. Chef’s Table habló di persone, più che di chef, e quindi la storia continua in Arizona, dove Chris Bianco cerca fortuna, facendo mozzarella di contrabbando in casa e vendendole in nero ai ristoranti della zona, di come partendo dalla materia prima ha reinventato la pizza, usando ingredientei locali e cercando il meglio, vero segreto della sua pizza, perché – quoto – semplicemente funziona così: “Shit in, shit out”. Si parla della pizza Rosa con cipolle, rosmarino, pistacchi e Parmigiano, ma soprattutto dell’asma che lo costringe all’apice della carriera a lasciare il forno per reinventatarsi come uomo, prima ancora che come professionista. Lunga storia triste.