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Carlo e Camilla en Italia: l’uovo in camicia e altre curiosità reali

No, es dubbio che carlos iiire del Regno Unito di Gran Bretagna, Irlanda del Nord y degli altri quattordici reami del Commonwealth, e Camila, la regina consorte, siano amanti della cucina italiana. Li abbiamo visti in aunte occasioni apprezzare la meraviglie gastronómica del nostro Paese. In uno degli ultimi soggiorni in Italia (sempre molto brevi, mai più lunghi di un paio di giorni), i protagonistai sulla tavola del futuro re e della sua consorte, sono stati pasta ripiena, pesce al vapore e panna cotta.

un raccontarcello Darío Pizzettidal 2004 chef di Villa Wolkonsky, residencia dell’ambasciatore del Regno Unito en Italia.

Entrevista con el Chef Pizzetti

Correva l’anno 2017 e gli allora principio Carlos mi CamilaDuchessa di Cornovaglia, erano in visita in Italia, ospiti di jill morris (a quel tempo, ambasciatrice di Sua Maestà e prima donna a ricoprire questo ruolo in Italia; da febbraio 2022 l’incarico è passato a Edward Llewellyn) ed era prevista una sola cena en la embajada.

Che cosa c’è dietro un menù principiesco – oggi dobbiamo say regale? Come si decide che cosa servire?

«Più di un mese prima ho mandato al maggiordomo dell’alloraprinciple Carlo diversa propuesta di menù”, dice Darío Pizzetti, “siguiendo una lista precisa de ingredientes que mi era stata inviata. Naturalmente avevo sotto gli occhi anche la lista di quelli da non servie assolutamente, come prescrivono protocollo ed etichetta o l’inclinazione di ciascuno (cipolla e aglio, niente selvaggina per Camilla, por ejemplo). Così dopo un fitto scambio epistolare con il maggiordomo siamo addivenuti alla scelta finale:
– crudità por iniciación
– cappelletti con espuma de pecorino y favorito
– spigola al vapore con greenery al vapore
– panna cotta alla grappa con composta di kumquat’.

Ci possono essere modifiche dell’ultimo momento?

“Certamente, e sono quel più temute, perché unprevedibili. Cocinar y dispensar nei giorni di permanenza degli ospiti, ovviamente sono ben fornite di tutti quegli ingredientei che compaiono nella lista de deseos. Quindi è molto difficile farsi cogliere impreparati. Inoltre re Carlo III non viaggia mai senza una piccola scorta personale di cibi e bevande: talvolta preferisce bere il proprio vino o il proprio gin e integrare i pasti con altri generi di comforto. In questo modo, se gli dovesse place un’improvvisa voglia di terrina di fagiano (allevato e cacciato nella sua tenuta a conduzione totalmente orgánica, por supuesto), maggiordomo e valletto prontamente potrebbero servigliela».