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30 piatti napoletani, dal ragù alla genovese ai pagniuttielli

Ognuno di noi ha tra i cibi del corazón y piatti napoletani, così pieni di sapore comme l’impepata di cozze o il ragù alla genovese, cotto così a lungo che la carne si sfilaccia solo a guardarla. La cucina napoletana será el più rinomato de Italiafrutto di origini antiche e scambi culturali tra i vari popoli che hanno vissuto, conquistato e abitato la città partenopea.

Quali sono i piatti tipici napoletani?

I piatti napoletani della tradizione sono talmente tanti (e talmente diversi fra di loro) che riempirebbero interi manual de cocina. La tradizione del dolce è conosciuta tanto quanto quella del Hola, che spazia da piatti a base de pescado, pasta, pizza, frituras, carne, verduras; e un modo davvero unico di riciclare gli avanzi.

Partendo dal pesce, i piatti napoletani più conosciuti sono il cuoppo di marela impepata di cozze e il baccalà alla napoletana: una historia de arroz que consiste en una losa de parmigiana di baccalà origini poverissime.

los pizza napoletana non necessita alcuna introduzione, ma è interesante soffermarsi sul repertorio delle molteplici varietà di ricette a base di pasta. El famoso pasta y patata si trova en debido versioni principali, varios ma altrettanto squisite: con la provola o con le cozze. Immancabile è la pasta con il ragù alla genovese, cotto per un minimo di 3 ore, o il sugo scarpariello: un sugo di pomodoro fresco una regla de arte con l’aggiunta di parmigiano o pecorino grattugiato in mantecatura.

mi el genio de los napoletanos non sta solo nel creare delle ricette squisite da ingredientei in purezza, ma creare delle opere meravigliose semplicemente riciclando gli avanzi, como la frittata di scammaro. Una frittata che neanche potrebbe chiamarsi così, visto che non ci sono uova come nella più classica preparazione partenopea con gli spaghetti. È, invece, una especie di pasta al salto abbrustolita en padella, piatto di magro nato per il periodo della Quaresima. “Scammaro”, infatti, deriva dal verbo “scammarare” e allude alle “cammere” ovvero alle celle dei monasteri: nel periodo quaresimale, i monaci che non potevano rispettare la dieta di magro per motivi di salute consumavano i pasti chiusi nelle loro “cammere » per non turbare i confratelli. Perciò “cammarare” significa mangiare carne, mentre “scammarare” vuol dire mangiare di magro.